Mondiali di Pokémon, partecipanti squalificati per gli hack
Chi ha ottenuto illegalmente i propri Pokémon ha dovuto pagarne il prezzo
La Pokemon World Championship 2023, che si è disputata a Yokohama dall'11 al 13 agosto, verrà ricordata anche per le squalifiche che sono state comminate ai partecipanti. The Pokémon Company, che ha organizzato l'evento, ha infatti introdotto per l'occasione un controllo più severo sulla liceità dei pocket monsters e alcuni giocatori non sono risultati in regola. Nello specifico, i mostriciattoli incriminati sono stati ricavati con metodi illegali.
Sfruttando alcuni hack, come ad esempio Pkhex, si può ottenere molto più facilmente i Pokémon desiderati. Questa procedura va a modificare il salvataggio del gioco e consente di risparmiare ore di farming per trovare il Pokémon voluto, ma è considerata illegale. Tuttavia, nei tornei internazionali precedenti, il controllo non è stato stringente, quindi la pratica si è piuttosto diffusa, almeno fino a Yokohama.
Uno dei partecipanti, Brady Smith, ha recitato il mea culpa su Twitter, ammettendo che metà del suo team di Pokémon fosse modificato illegalmente. La squalifica ha colpito gli italiani Francesco Pio Pero e Roberto Parente. Un altro italiano, Federico Camporesi, è stato autorizzato a continuare nonostante in possesso di un Pokémon illegale (che gli è stato tolto) ed è arrivato fino alle semifinali della sua categoria.