NetEase chiede i danni a Blizzard per l'addio alla Cina
I giocatori cinesi sono orfani di World of Warcraft e altri titoli Blizzard da tre mesi
Lo scorso gennaio, gli accordi fra Blizzard Entertainment e NetEase sono venuti definitivamente meno. Il sodalizio fra la compagnia americana e il publisher cinese è andato avanti per anni e sembrava solido, ma qualcosa si è rotto e alla fine hanno dovuto farne le spese i gamer cinesi, che sono stati costretti a rinunciare a World of Warcraft, ma anche ad altri successi fra cui Overwatch ed Heartstone.
La vicenda però sembra essere lungi dalla conclusione: come segnala il portale cinese Weibo, NetEase ha citato in giudizio Blizzard presso il tribunale di Shanghai, chiedendo un risarcimento danni di 300 milioni di Yuan (circa 39,5 milioni di Euro). NetEase vuole essere compensata per le mancate vendite di software e merchandise, oltre che per i vari costi sostenuti, ma non solo: in quanto publisher, è stata costretta a risarcire circa 1,12 milioni di giocatori, ai quali ha devoluto complessivamente almeno 100 milioni di Yuan.