Netflix - L'animazione giapponese chiede trasparenza
Richiesta maggiore trasparenza e un sistema di compensazione proporzionale al successo delle produzioni
Il recente rapporto dell’Associazione Giapponese di Animazione (AJA) ha messo in discussione il sistema di pagamento a tariffa fissa di Netflix per gli anime, pratica che secondo l’AJA non garantisce royalties aggiuntive ai creatori anche quando un anime ottiene grande successo.
L’associazione, che attualmente conta 92 membri, ha presentato tali preoccupazioni all’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, sottolineando che tale modello riduce i potenziali guadagni dei produttori e limita la trasparenza, poiché mancano dati specifici sull’audience.
Seppur Netflix paghi tariffe di licenza elevate, queste tendono a beneficiare principalmente gli investitori piuttosto che i creatori e il resto degli sviluppatori. La direttrice dell'animazione Nishii Terumi, che si è occupata di opere come Jujutsu Kaisen 0, ha evidenziato come tale sistema crei pressioni economiche sugli studi, che spesso si affidano a freelance e terzi sottopagati per rispettare gli stretti tempi di produzione.
Insieme a studi di grande rilevanza come Aniplex e TOHO, AJA ha richiesto maggiore trasparenza e un sistema di compensazione proporzionale al successo dei titoli. Dal canto suo Netflix ha dichiarato che le sue pratiche di trasparenza e monitoraggio delle performance offrono già ai creatori una visione accurata, sebbene molti produttori ritengano tali dati insufficienti per prendere strategiche decisioni di marketing.