Nintendo e lo strano caso dei remaster HD a 60 euro
Dopo Luigi's Mansion 2 HD, anche Donkey Kong Country Returns HD sarà venduto a prezzo pieno
Dopo il debutto di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Nintendo giustificò il prezzo di listino maggiorato a 70 euro dichiarando che si trattasse di una nuova politica sulle prezzature "case-by-case", e cioè che ogni gioco sarebbe stato un caso a sé stante. Un proposito che lasciò tutto sommato ben sperare, soprattutto con l'uscita a febbraio nei negozi di Metroid Prime Remastered a soli 40 euro, un affarone considerato il lavoro di restauro tecnico dietro il titolo Retro Studios.
Passa un anno, esce Luigi's Mansion 2 HD, un "semplice" remaster in alta definizione, e lo vediamo sugli scaffali a 60 euro; si tiene l'ultimo Nintendo Direct, viene annunciato Donkey Kong Country Returns HD, in uscita nel 2025. Anche qui, una regolare ripulita dal punto di vista visivo, più l'aggiunta dei livelli extra dell'edizione 3DS, questo va detto, comunque 60 euro.
Viene spontaneo chiedersi cosa distingua la prima avventura in tre dimensioni di Samus Aran rispetto dalle epopee di Luigi e Donkey Kong, tali da giustificare un incremento di prezzo de 50% nonostante interventi relativamente minori (non vogliamo sminuire l'operato degli sviluppatori, ci mancherebbe). Si tratta della nomea del brand (Metroid è decisamente meno popolare, purtroppo)? Oppure di "consistenza" con release passate (Donkey Kong Tropical Freeze ricordiamo viene ancora venduto a prezzo pieno nei negozi)?
E se un giorno, magari prima di Metroid Prime 4: Beyond, Nintendo annunciasse i remaster di Prime 2: Echoes e Prime 3: Corruption per pompare l'hype, quanto costerebbero? 40 come il primo Prime, o 60 perché la popolarità del franchisce è cresciuta e dunque sarà possibile monetizzarli di conseguenza (noi una mezza idea ce l'abbiamo). Il sunto di questa manfrina? Donkey Kong Returns HD, alla sua terza pubblicazione, costerà 60 euro, e il motivo, come per Luigi's Mansion 2 HD, ci è ignoto. E non lo capiamo.