Nintendo prosegue la guerra all'emulazione dopo il leak di Zelda
Dalle parti di Kyoto non gradiscono affatto che qualcuno stia già giocando a Tears of the Kingdom su PC
Sappiamo bene quanto Nintendo sia gelosa delle sue proprietà intellettuali e quindi non può certo essere felice della situazione che sta vivendo il suo titolo di punta del 2023, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. L'attesissimo nuovo capitolo delle avventure di Link era già stato "compromesso" qualche mese fa, quando l'artwork è trapelato in rete, svelando con troppo anticipo un sacco di informazioni sul gioco (se invece volete info al 100% legali, leggete il nostro hands-on).
Ma quanto accaduto qualche giorno fa è molto peggio: l'intero gioco è finito online. In molti lo hanno già scaricato ed emulato su PC. A questo punto, Nintendo non può richiudere il Vaso di Pandora, ma questo non significa che se ne stia a guardare. La grande N ha preso di mira Lockpick, un tool che viene usato per copiare dati da Switch, i quali vengono poi utilizzati negli emulatori. Nintendo ha sporto numerosi reclami DMCA (Digital Millennium Copyright Act, ovvero la legge americana sulla proprietà intellettuale) volti a far rimuovere questi tool dalla rete.
L'iniziativa ha già ottenuto un risultato pratico: gli autori di Skyline, un emulatore di Switch per Android, hanno deciso di abbandonare il loro progetto per paura di venire perseguiti legalmente da Nintendo. Il motivo è che per far funzionare Skyline bisogna servirsi di Lockpick: quindi, qualora Lockpick venisse dichiarato illegale, la posizione di Skyline sarebbe a rischio.