Okami fu un sonoro flop, che costò la chiusura a Clover Studio
Hideki Kamiya svela un triste retroscena sul gioco, diventato col tempo un cult
Clover Studio è stato attivo per soli tre anni, fra il 2004 e il 2007, ma in quel lasso di tempo realizzò alcuni titoli entrati nella memoria dei giocatori come Viewtiful Joe 2, Okami e God Hand. Dalle sue ceneri sarebbe poi sorta un'altra software house di spicco come PlatinumGames. Uno dei giochi sopra citati, Okami, col tempo ha giustamente acquisito lo status di cult, ma all'epoca dell'uscita non riscosse la popolarità meritata.
L'insuccesso di Okami
Unseen è lo studio fondato da Ikumi Nakamura, che agli scorsi Game Awards ha presentato al mondo Kemuri. Sul canale YouTube di Unseen è stata condivisa una intervista di Nakamura a Hideki Kamiya, che diresse Okami (Nakamura stessa collaborò allo sviluppo del gioco). Stando alle parole di Kamiya, Okami sarebbe dovuto essere il fiore all'occhiello di Clover Studio, realizzato da "un dream team", ma le cose andarono diversamente.
Kamiya va fiero di Okami, ma ha di che lamentarsi del team che ha creato il gioco: a suo modo di vedere, non tutti i membri avrebbero mostrato lo stesso entusiasmo e si sarebbe potuto fare di più. Le vendite purtroppo non premiarono gli sforzi di Clover Studio: al lancio in Giappone su PlayStation 2, nel 2006, furono distribuite 90.000 copie e fu un grosso fallimento. In caso di successo, secondo Kamiya, probabilmente Clover sarebbe sopravvissuto.
A nostro modo di vedere, le qualità di Okami erano evidenti fin dai suoi esordi (basti leggere la nostra recensione, scritta all'epoca del lancio in Europa) e Clover Studio ha svolto un ottimo lavoro, a prescindere dall'entusiasmo dei suoi componenti. Ci piace segnalare che, aldilà della partenza fiacca, il tempo sia stato galantuomo con Okami: sommando le varie riedizioni, negli anni è arrivato a vendere più di 4 milioni di copie.