Persona: Perché Protagonisti Maschili?

Parla il produttore Kazuhisa Wada

di Tommaso Alisonno

Persona, serie JRPG nata come costola di Shin Megami Tensei, è ormai considerata il fiore all'occhiello delle produzioni di Atlus. Ciò non di meno, in un mondo che diventa ogni giorno più attento alle questioni di genere non sono in pochi ad aver notato che negli ultimi capitoli la serie ha proposto ripetutamente per il protagonista il concept dello studente maschio adolescente.

Questa osservazione è stata rivolta sotto-forma di domanda al produttore della serie Kazuhisa Wada nel corso della conferenza CEDEC + KYUSHU 2024, come riportato da Famitsu. Wada ha risposto spiegando che i giochi della serie sono focalizzati sul processo di crescita e maturazione del protagonista, il quale dopotutto scopre tutte le sue potenzialità tramite l'acquisizione e il potenziamento dei vari Persona così come delle sue abilità sociali. Secondo il punto di vista del team, l'età studentesca è sia un contesto in cui questo processo di crescita è particolarmente evidente nel breve periodo, sia un'esperienza comune a tutti che permette all'utente di immedesimarsi con facilità.

Per quanto riguarda la scelta del sesso del protagonista, Wada ha replicato affermando che la maturità e l'età mentale differiscono tra maschi e femmine: se si prendono in esame studenti del liceo, sembra che le ragazze tendano ad avere un'età mentale maggiore rispetto ai loro compagni. Per questo motivo la scelta di un personaggio maschile, che parte dunque da una maturità inferiore, permette di enfatizzare e caratterizzare maggiormente il processo di crescita. Wada ha comunque affermato che la possibilità di avere protagonisti in altre fasce d'età o di sesso femminile non è mai stata scartata a priori.

Sarà così, ma anche il protagonista di Metaphor:ReFantazio - che non è né SMT né Persona ma è sempre e comunque un JRPG di Atlus - è un maschietto... Coincidenze?