Phantom Blade Zero non vuole essere chiamato soulslike
L'action/RPG cinese rivendica la propria identità, pur ammettendo l'ispirazione
Negli ultimi tempi abbiamo notato diversi giochi con dei tratti caratteristici molto simili: soulslike con un setting dark fantasy, sviluppati in Cina e con un combat system che attinge dalle arti marziali locali. Ne abbiamo visti un paio nello State of Play, un altro nello Showcase di Xbox, poi Phantom Blade Zero ha fatto capolino alla Summer Game Fest, senza contare che prossimamente arriverà Black Myth: Wukong.
Phantom Blade Zero non è un souslike, dicono gli sviluppatori
L'etichetta di "soulslike" viene affibbiata a prodotti diversi fra loro, che talvolta non rientrano completamente nell'idea che ci si è fatti del genere. S-Game, lo studio che sta sviluppando Phantom Blade Zero, rifiuta categoricamente questa etichetta: con un lungo messaggio su Twitter/X, il game director del gioco sostiene che S-Game non abbia mai avuto intenzione di realizzare un soulslike.
Phantom Blade Zero ha tratto ispirazione dai soulslike per alcuni specifici aspetti, come ad esempio le mappe stratificate, i percorsi alternativi e gli angoli nascosti, ma le similarità si fermerebbero qui. Il combat system è basato sull'esecuzione di combo e in caso di morte non bisogna affrontare di nuovo mob già sconfitti o interagire con i checkpoint.