Prima FAQ di Sony, Class Action in vista

A proposito dell'attacco Hacker che ha obbligato Sony, probabilmente con insufficiente tempestività, a disconnettere totalmente il servizio Playstation Network da ormai nove giorni é stato detto finora tutto e il contrario di tutto. Dopo il comunicato ufficiale rilasciato ieri dall'azienda, é oggi il turno della prima FAQ a riguardo: sul Blog Playstation Europeo é infatti possibile trovare le domande più comuni poste nelle ultime ore, con la risposta di Sony.


Le prime domande sono ovviamente sugli elementi che più spaventano, ossia il trattamento dei dati sensibili e i codici delle carte di credito. Stando a quanto dichiarato da Sony, tutto ciò che ha a che fare con le trattazioni economiche é criptato e non c'é prova che sia stato trafugato. Sony però informa che al momento attuale non é neanche possibile escludere totalmente la possibilità e invita alla prudenza, tenendo d'occhio i conti relativi alle carte di credito. Differente é il discorso relativo ai dati personali, i quali sono immagazzinati in un database a parte il quale, sebbene protetto da un sofisticato sistema di sicurezza, é stato infranto da un malizioso attacco.


Il documento continua indicando i modi in cui é possibile risalire, attraverso le mail ricevuto al termine di ogni trattazione, all'ultima carta di credito utilizzata per gli acquisti online, e con la raccomandazione di modificare la password del proprio account non appena il servizio sarà ripristinato - a data da destinarsi, forse nell'arco dei prossimi 7 giorni. Sony consiglia inoltre di sostituire la password in qualsiasi servizio in cui sia stata utilizzata, specie se in combinazione col medesimo nome utente.


Nel frattempo nello Stato della California, dove ha sede la divisione americana di Sony, é stata indetta una Class Action contro la società - guidata da Kristopher Johns, 36 anni, di Birmingham (Alabama) - con l'accusa di "negligenza nel prendere ragionevoli precauzioni per proteggere, criptare e rendere sicuri i dati privati e sensibili dei suoi utenti" aggravata dalla mancata notifica dei fatti, la quale ha impedito agli utenti di "compiere una decisione informata come modificare il numero della carta di credito, chiudere l'account esposto, controllare i propri conti bancari o prendere altre contromisure".


Il Ponemon Institute ha stimato che questo episodio potrebbe arrivare a costare a Sony la bellezza di 24 miliardi di Dollari...


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