PS5 e Xbox Scarlett potrebbero costare più del previsto
La battaglia fra Stati Uniti e Cina sul fronte importazioni potrebbe presto coinvolgere anche il mondo dei videogames. L'ufficio americano preposto al controllo dei dazi doganali sui materiali importati dalla Cina ha, infatti, inserito nella propria lista anche le console da gioco, che dal 24 giugno potrebbero dunque essere soggette ad una tassazione del 25% contro l'attuale 10% dal momento che intendo, Microsoft e Sony producono la maggior parte dei loro prodotti proprio in Cina.
Se la nuova proposta dovesse essere accettata, la nuova tassazione avrebbe in particolare l'effetto di incidere in maniera piuttosto significativa sul prezzo di produzione sia delle vecchie che sopratutto delle nuove console da gioco, tanto da indurre l'Entertainment Software Association ad intervenire nel tentativo di scongiurare un'azione che avrebbe delle conseguenze a dir poco nefaste.
Nella migliore delle ipotesi, Sony, Microsoft e Nintendo dovrebbero, infatti, accollarsi l'onere di produrre hardware quasi in perdita nel tentativo di controllare i costi, mentre nella peggiore delle ipotesi tali oneri potrebbero essere scaricati sull'utente finale, con tutti i problemi del caso per i videogiocatori.