PSN-gate: conseguenze su sviluppo e mercato

Dopo quasi quattro settimane dall'attacco hacker che ha messo in ginocchio il PSN, cominciano ad arrivare i rapporti di come il mondo esterno a Sony sta subendo il problema.

Da un lato ci sono gli sviluppatori di giochi, i quali naturalmente stanno incontrando un gran numero di problemi a causa del disservizio: tanto per cominciare non é possibile testare le features online, come ad esempio il MultiPlayer, dato che l'architettura del software prevede che si basi sulle friend-list, e quindi su un accesso ai database preclusi.


E poi, naturalmente, il totale stop dello Shop fa il resto: com'é facile intuire, tutti i titoli destinati al digital delivery previsti per questo periodo stanno subendo slittamenti "a data da destinarsi", con un introito nullo per gli sviluppatori. Alcuni team lamentano un "fastidioso silenzio" da parte di Sony, mentre altri (come Fatshark) dichiarano invece di essere in comunicazione giorno per giorno e di star ricevendo il massimo aiuto.


Dall'altro lato ci sono gli utenti, i quali ormai hanno superato la soglia del "brontolio" e sono passati ai fatti. Alcuni distributori Inglesi hanno infatti segnalato un aumento delle PS3 versate di circa il 200% rispetto alla norma. C'é da dire che in UK, a differenza che in Italia, é possibile versare le console per avere in cambio del denaro contante, ma non é questo il caso: il surplus di console portate al negozio viene infatti versata per comprare una Xbox360, e in quasi tutti i casi insieme ad una copia di Black Ops o Modern Warfare 2.


Sony continua a promettere una riattivazione totale del servizio entro il mese di Maggio, oltre ai servizi essenziali (log-in, MultiPlayer e trofei) "il prima possibile".


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