La questione Rainbow Six: posticipare il lancio è la scelta più giusta?
Anche se è sicuramente il minore dei problemi di questo periodo (e guai a pensare il contrario), è impossibile non notare che nel prossimo futuro (parliamo del 1 Dicembre), dovrebbe apparire sugli scaffali un gioco che potremmo definire quantomeno “delicato”. Parliamo ovviamente di Rainbow Six Siege, della francesissima Ubisoft. Anche se in questi giorni non ci sono stati comunicati ufficiali da parte dell’azienda, siamo più che sicuri che negli uffici della software house francese, si stanno valutando i pro e i contro di un gioco che fa della componente “terrorismo e anti terrorismo”, la sua ragione d'essere.
Ed è veramente difficile in un momento come questo, far passare il messaggio del “è solo un gioco”, quando si parla di persone tenute in ostaggio dai terroristi, irruzioni per la loro liberazione e il pericolo che gli stessi siano eliminati dai loro stessi aguzzini.
E’ una scelta che lasciamo volentieri ad altri, questo è garantito. Da parte nostra non possiamo fare altro che aspettare una decisione da parte di Ubisoft, consci del fatto che in un momento storico come questo, l’occhio dell’opinione pubblica potrebbe facilmente incenerire un gioco come questo, bollandolo come peggio non si potrebbe (Già vediamo titoli del tipo “ecco come si allenano i terroristi”).
E’ un tema banale, questo, lo ripetiamo ancora una volta, ma effettivamente il problema si pone. Meglio quindi far finta di niente e pubblicare il gioco proprio per “non dargliela vinta”, oppure aspettare un momento migliore, aspettando che quantomeno non echeggino più i terribili suoni, purtroppo reali, delle armi dei carnefici?
Diteci la vostra.