I QTE di Ryse ed il gioco “pro forma”

di Redazione

Secondo quanto riportato da Kotaku, qualsiasi giocatore dotato di pollici opponibili dovrebbe riuscire a portare a termine Ryse: Son of Rome senza troppi patemi d’animo. Nel corso delle prove effettuate con la versione dimostrativa del gioco, é stato infatti notato che le frequenti sequenze QTE inserite nel gioco non porterebbero di fatto alcuna conseguenza in caso di errore, sulla falsariga di quanto già visto in minor misura su Asura’s Wrath.


Interpellati sulla vicenda dalla stessa testata, Crytek avrebbe confermato che l’intenzione sarebbe quella di non penalizzare troppo il giocatore alfine di non limitare fortemente l’esperienza di gioco.