Sciopero a Hollywood - Lo stuntman di Harrison Ford si dà fuoco

Fiammate anche dal discorso tenuto dall'attore Bryan Cranston a New York, in risposta al commento del capo della Disney Bob Iger

di Claudio Pofi

Mike Massa, stuntman professionista e controfigura di Harrison Ford in Indiana Jones e il quadrante del destino, si è dato fuoco lunedì scorso durante una manifestazione della SAG-AFTRA ad Atlanta, in Georgia.

Il sindacato Screen Actors Guild è entrato in sciopero all'inizio del mese, dopo che le trattative con l'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) si sono interrotte sui diritti residuali dello streaming e sulle garanzie contro la tecnologia AI di intelligenza artificiale. A fine manifestazione Massa è salito sul palco con una giacca in fiamme, nella didascalia del video su Instagram è riportato: "Siamo stanchi di essere bruciati dall'AMPTP".

In un post successivo Massa ha aggiunto: "Volevamo fare una dichiarazione e penso che ci siamo riusciti! È stato fantastico vedere una così grande partecipazione da parte della nostra comunità di stunt locali, della leadership e degli attori che si sono presentati per sostenerci". Bryan Cranston ha tenuto un discorso appassionato durante un comizio martedì scorso a Times Square, New York, dove si è rivolto direttamente all'amministratore delegato della Disney, Mr. Bob Iger, che recentemente ha definito la decisione del sindacato di scioperare "molto preoccupante".

"Abbiamo un messaggio per lei, signor Iger", ha detto Cranston. "So che lei guarda le cose con una lente diversa. Non ci aspettiamo che capisca chi siamo. Ma le chiediamo di ascoltarci, e soprattutto di ascoltarci quando le diciamo che non ci faremo togliere il lavoro per darlo ai robot. Non vi permetteremo di toglierci il diritto di lavorare e guadagnarci una vita dignitosa, non vi permetteremo di toglierci la dignità!". Tra gli altri attori presenti alla manifestazione c'erano Christine Baranski, Brendan Fraser, F. Murray Abraham, Wendell Pierce, Christian Slater, Jessica Chastain e Steve Buscemi.

In risposta allo sciopero degli attori all'inizio del mese, l'AMPTP ha dichiarato: "Questa è una scelta del sindacato, non nostra. In questo modo è stata respinta la nostra offerta di aumenti di stipendio e di diritti residuali, di tetti sostanzialmente più alti ai contributi pensionistici e sanitari, di tutele per i provini, di periodi di opzione per le serie più brevi, di una proposta innovativa sull'intelligenza artificiale che protegge le sembianze digitali degli attori e altro ancora".

Siamo ancora lontani da scenari apocalittici come quello ritratto nel disturbante The Congress, di Ari Folman? Possiamo solo sperarlo...