Sega all'attacco della PS2
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Peter Moore, presidente della Sega of America, ha da poco rilasciato un'intervista a Bloomberg (società di analisi del mercato finanziario mondiale) riguardo al lancio, ormai prossimo, della PS2 negli Stati Uniti. Come probabilmente saprete, da un paio di giorni la Sony ha reso noto che solamente 500.000 console saranno distribuite nel giorno di lancio del 26 ottobre, con un totale di 1.3 milioni di macchine entro la fine dell'anno. Le cifre sono piuttosto lontane da quello inizialmente presupposte (1 milione il giorno di lancio, 2 milioni entro la fine dell'anno). Moore ha commentato con preoccupazione (si fa per dire) la situazione della Sony chiarendo che "il lancio di una console è un momento delicato, che si realizza al meglio tramite la cura di svariati aspetti, [...] se succede qualcosa si ha poi un effetto domino". Il buon Peter ha oltretutto sottolineato in maniera piuttosto decisa la delicatezza dei rapporti tra Sony e le third parties che hanno realizzato il software PS2, rapporto che potrebbe incrinarsi dopo un avvenimento simile (meno console = meno giochi venduti) e ha concluso con un paio di stillettate decisamente crudeli: "la Sega è la società che al momento trae il maggior vantaggio dalla situazione, [...] ogni rivenditore che si conosca ci ha già contattati per riempire i vuoti di magazzino lasciati dalla PS2 con il Dreamcast". E si dice che un po' di prenotazioni per le PS2 a stelle e strisce siano state cancellate...
Se volete leggere l'intera dichiarazione di Peter Moore dirigetevi verso questo link.
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