Sega non credeva nel primo Yakuza, Nagoshi ha dovuto imporsi

Un aneddoto sulla nascita di una delle IP più amate di Sega, raccontato dal suo autore

di Davide Tognon

Toshihiro Nagoshi è un produttore e game designer giapponese, conosciuto per aver associato il proprio nome ad alcune delle più importanti serie di Sega. Dopo aver militato per oltre trent'anni nella compagnia che ha in Sonic la propria mascotte, nel 2021 Nagoshi ha deciso di cambiare strada e si è accasato presso NetEase, dove ha fondato l'etichetta Nagoshi Studio (e attendiamo con curiosità di sapere quale sarà il primo gioco creato dallo Studio).


Il rifiuto di Sega a Yakuza

Yakuza/Like a Dragon è uno dei franchise più amati di Sega, una lunga saga che quest'anno si è arricchita con un grandioso episodio. Tuttavia, la nascita di questa serie è stata molto più difficile di quanto si potrebbe immaginare. Il retroscena ci viene raccontato da Nagoshi, che ha concepito il setting di Yakuza e ne è stato produttore, in una lunga intervista (tradotta da Automaton Media). Ebbene, in principio pare che Sega non volesse proprio saperne di Yakuza!

Dobbiamo tornare all'epoca del primissimo gioco della serie, che uscì nel 2005. I primi anni 2000 furono segnati da un periodo in cui il Giappone perse terreno sul mercato dei video game, a vantaggio degli sviluppatori americani ed europei. Di conseguenza, le compagnie giapponesi cominciarono a pensare di dover offrire prodotti che potessero andare incontro ai gusti delle masse, così da allargare il potenziale bacino di utenti.

Tuttavia, il setting di Yakuza va nella direzione contraria: una storia sulla criminalità giapponese, un tema che non era consueto trattare nei video giochi. Un titolo del genere non sarebbe stato indicato per i bambini, né per le donne, né tantomeno per il pubblico occidentale: in altre parole, tutt'altro che destinato alla massa. Per questo motivo, Sega rifiutò seccamente la nuova IP concepita da Nagoshi.

Per nostra fortuna, Nagoshi non si perse d'animo, convinto che la forza di Yakuza risiedesse nella sua identità. Il produttore insistette e forzò un po' la mano: al terzo tentativo, Sega approvò Yakuza. Il primo titolo della serie fu subito un successo e lo studio ne realizzò immediatamente un altro (Yakuza 2 uscì un anno dopo il primo), per paura di perdere il momento. Così nacque la saga di Yakuza. Se volete approfondire il discorso, questo speciale è scritto apposta per voi.