Sony accusata per il ritardo nelle segnalazioni
La questione relativa al blocco del servizio PSN successiva ad un'intromissione di Hacker, capaci a quanto pare di accedere ai dati personali degli utenti, é ormai di dominio comune. Ma il ritardo con cui Sony ha reso nota la gravità della situazione ha provocato l'indignazione di Richard Blumenthal, senatore del Connecticut, che tramite un comunicato stampa ufficiale sul suo Blog riporta una e-mail indirizzata a Richard Tretton, presidente di Sony America, esigendo risposte per un tale ritardo.
Blumenthal asserisce infatti (e come dargli torto?) che un intervento che violi la privacy di milioni di utenti, molti dei quali minorenni, mettendo in pericolo la loro vita privata - tra i dati sono infatti memorizzate le età degli utenti e il loro indirizzo - oltre che potendo causare un danno economico tramite i dati delle carte di credito sarebbe dovuto essere denunciato tempestivamente.
Dal canto loro, Sony e Tretton rispondono che i loro interventi sono stati compiuti nei tempi più brevi possibile: Patric Seybold ha infatti chiarito tramite il Blog PlayStation USA che il servizio sia stato sospeso non appena ci si é resi conto dell'intrusione per impedire qualsiasi ilelcito, ma che il lavoro di analisi forense che é seguito é stato tutt'altro che semplice e che solo nella serata di ieri ci si é resi conto che l'intrusione sarebbe potuta arrivare alle carte di credito.
Rimaniamo in attesa di altre notizie a riguardo.