Sony: "I sensori di movimento richiedono un controller"

di Davide Ottagono

Se la battaglia sui sensori di movimento si era accesa con l'uscita del Nintendo Wii, non ha fatto altro che allargarsi dopo l'ultimo E3. Natal, MotionPlus, Wand. E' una terna al lotto districarsi tra tutte queste nuove tecnologie, soprattutto se non abbiamo potuto provarle in prima persona.


E' Richard Marks di Sony a sottolineare l'importanza di unire un sensore di movimento a qualcosa di materiale da stringere tra le mani. Così, sulla falsariga del WiiMote, Sony ci spiega l'idea dietro la sua bacchetta, ancora avvolta nel mistero.


"Con il tempo, abbiamo imparato che, nonostante le persone si divertano ad interagire fisicamente con i giochi, richiedono allo stesso tempo controlli precisi e semplici. Noi abbiamo disegnato il nostro controller tenendo a mente questo", ha infatti detto.


"Credo che il percorso che abbiamo scelto sia la perfetta unione tra movimento fisico e la perfezione di un controller classico. Senza contare che il tutto può interfacciarsi vocalmente o con segnali video con il PlayStation Eye"


"Avere anche un controller fisico incrementa di molto la precisione, ed é proprio quello che vogliamo. I sensori sul controller riconoscono ogni minimo movimento delle mani, mentre il PlayStation Eye traccia la sfera sulla bacchetta per riconoscerla precisamente in uno spazio tridimensionale"


"Un altro grande beneficio dell'avere un controller é il poter fare con un solo tasto un'azione troppo complicata da fare con il corpo. Unire al meglio pulsanti e movimenti corporei é molto importante, visto che in questo tipo di esperienze servono entrambi"