Sony in crisi, azionisti arrabbiati.

di Fabio Fundoni

Si é da poco svolto il classico incontro tra Sony e i suoi azionisti e, come era facile prevedere, la tensione non é stata poca. La casa giapponese ha dovuto incontrare un gruppo di ottomila azionisti estremamente delusi (dicesi "eufemismo") per il crollo verticale che le azioni Sony stanno avendo da diverso tempo.


Sony si é difesa dicendo che il crollo é dovuto principalmente al terremoto che ha devastato il Giappone, ma gli investitori non sembrano essersi poi troppo calmati arrivando, in alcuni casi, a "chiedere la testa" di Howard Stringer, amministratore delegato della casa di Tokyo.


Ovviamente si é parlato anche della divisione legata ai videogame, dove non poteva mancare la discussione sui problemi del PSN, altro motivo di perdita di denaro che non é andata molto a genio a chi investe. Alcuni si sono lamentati facendo notare che l'eccessivo accanimento su GeHotz ha portato a problemi maggiori, ma Kaz Hirai ha rimandato le accuse al mittente, ricordando di aver solo difeso i propri interessi.


Nel mentre arriva l'annuncio che lo stesso Kaz Hirai ha perso il suo ruolo di amministratore delegato per Sony Computer Entertainment International e andrà a ricoprire il ruolo di "chairman", dove dovrebbe avere meno deleghe per azioni ufficiali della casa. Al suo posto Andrew House, che prende quindi il timone genereale della divisione.


Cambia lavoro anche Ken Kutaragi che perde il ruolo di presidente onorario e si ritrova a fare il consigliere tecnologico. Basterà il reimpasto e la caduta ufficiosa di qualche testa per tener buoni gli investitori?