Sony, Nintendo e la crisi economica

di Fabio Fundoni

Sebbene il popolo giapponese stia lavorando sempre più per cercare di superare la terribile accoppiata tra la crisi economica globale e il terremoto che tutti ricordiamo in estremo otriente, due tra le case più importanti del panorama nipponico stanno facendo segnalare dati estremamente preoccupanti. Parliamo naturalmente di Sony e Nintendo, entrambe in una situazione a dir poco pericolosa, quantomeno ad ascoltare i vari analisti economici giapponesi.


Sony si é ritrovata costretta a rivedere le stime di profitto abbassandole del 25%, dando ufficialmente la colpa al settore delle televisioni, la cui vendita sta decisamente subendo la forte concorrenza. Fukoku Sakurai, importante analista nipponico non ha mezze misure e dichiara che Sony non ha speranze di guadagnare soldi dal settore tv e la cosa migliore sarebbe uscire il prima possibile dal mercato dei pannelli.


La situazione é grave anche perché, sebbene il periodo sia difficile per molte azione, Sony viene da tre anni consecutivi di perdite nette e nessun prodotto definibile "successo commerciale". La produzione di tv é poi ancor più traballante visto che, per lei, gli anni consecutivi di perdite sono ormai sette.


E Nintendo? Sebbene sia forte degli enormi successi di DS e Wii, si trova ora nel suo primo anno di difficoltà, dove rivede l'utile netto al ribasso di circa l'82% e le sue due vecchie macchine iniziano a vendere molto meno. Il recente calo di prezzo del 3DS é la mossa scelta per recuperare terreno, anche in previsione di creare un'offerta appetibile contro l'arrivo di Vita, la nuova console portatile Sony.


La colpa dei problemi Nintendo? Gli analisti non hanno dubbi: la chiusura delle fabbriche per il terremoto e la concorrenza apple. Ma gli stessi analisti ammettono che un calo del 40% del prezzo del 3DS, proprio non se lo sarebbero aspettato. Basterà una politica aggressiva a risalire la china?