Sound of Freedom - Sesso, traffico di minori e impegno sociale

Sul film che ha sbancato i botteghini americani grava l'ombra del "Deep State", tra satanismo e pedofilia

Sound of Freedom  Sesso traffico di minori e impegno sociale

Sound of Freedom per il momento è il film più controverso dell'anno, oltre a essere anche il grande exploit estivo di una stagione cinematografica alquanto imprevedibile: 100 milioni di dollari di incasso in 2 settimane.

Il film esplora il torbido e pericoloso mondo dello sfruttamento sessuale di minori, basandosi su fatti realmente accaduti che hanno visto coinvolto Tim Ballard, ex agente federale e fondatore della ONG Operation Underground Railroad, nata dopo che lo stesso aveva denunciato l'incapacità dei politici di intervenire per stroncare la piaga del turismo sessuale.

I politici di destra negli Stati Uniti non mancano di esaltarne i tanti pregi, addirittura l'ex Presidente Donald Trump lo ha fatto proiettare per i suoi amici. In Sound of Freedom Ballard è interpretato da Jim Caviezel, strepitoso attore che ricordiamo in opere di grande caratura come La sottile linea rossa di Terrence Malick o La passione di Cristo di Mel Gibson.

L'opera ha scosso gli animi oltre misura anche perché negli Stati Uniti sono in diversi ad aver letto tra le righe di questo drammatico film una sorta di denuncia nei confronti di un "deep state", uno intoccabile substrato della società composto da individui potenti, ricchi, così come da personaggi di spicco di Hollywood che praticano satanismo e pedofilia. Tutto ciò è riconosciuto come teoria della cospirazione di QAnon nei confronti dei democratici da parte dei repubblicani.

Il successo dell'opera è soprattutto legato all'operazione messa in atto dalla produzione stessa, chiedendo ai potenziali spettatori di pagare più del prezzo del singolo biglietto (Pay It Forward program), consentendo così a individui impossibilitati ad acquistarlo di recarsi in sala. Come raccontato dallo stesso Caveziel l'obiettivo era di portare 2 milioni di persone in sala nel primo week-end, rappresentando i 2 milioni di bambini nel mondo coinvolti nella tratta. Questo di fatto potrebbe essere l'unico caso in cui una sala vuota che proietta il film ha staccato quasi tutti i biglietti.

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