Non Chiamatela Solo Vittima: Sherlee Johnson Riapre la Ferita Più Oscura di Spawn
Todd McFarlane torna alle origini con una miniserie spettrale che trasforma un episodio shock del 1992 in una nuova maledizione per l’intero Spawn Universe

Trent’anni dopo il crimine che sconvolse i lettori, l’universo di Spawn si prepara ad accogliere di nuovo uno dei suoi fantasmi più agghiaccianti. Si intitola The Curse of Sherlee Johnson la nuova miniserie bimestrale targata Image Comics, che segna il ritorno di una delle vittime più celebri (e tragiche) delle origini della serie: la piccola Sherlee Johnson, apparsa per la prima volta nel numero cinque di Spawn.
Come raccontato dai colleghi di Comicbook, la storia, scritta da Daniel Henriques (qui al suo esordio narrativo) e illustrata da Jonathan Glapion, prende vita proprio a partire da quell’albo del 1992 in cui il killer Billy Kincaid — travestito da gelataio — rapiva e uccideva bambini, tra cui Sherlee. Spawn si vendicava brutalmente, lasciando il corpo del pedofilo ai detective Burke e Twitch con un messaggio inquietante: «I bambini urlavano… così l’ho fatto urlare, urlare e urlare».

Un passato che torna a galla… e non perdona
La miniserie The Curse of Sherlee Johnson, in uscita il 21 maggio, verrà lanciata in contemporanea con la ristampa del numero cinque di Spawn, proprio per riallacciare le radici di questa nuova narrazione all’impatto originale della saga.
«Nel 1992 volevo dire una cosa chiara: Spawn non è Batman», ha dichiarato Todd McFarlane, co-fondatore di Image e creatore della serie, ancora oggi attivamente coinvolto nella scrittura della testata principale. «La brutalità di quell’episodio doveva scuotere i lettori. Trent’anni dopo, Daniel e Jonathan hanno raccolto un solo filo narrativo da quella matassa e ne hanno fatto qualcosa di nuovo».
Chi è lo Stranger e cosa lega la sua esistenza a Sherlee?
La nuova storia introduce lo Stranger, un'entità enigmatica che entra in contatto con Sherlee attraverso le fratture spazio-temporali aperte dalla cosiddetta Time Rip, ovvero l’esplosione necroplasmica avvenuta nel numero trecentouno di Spawn. Questo evento ha permesso alla narrazione di spaziare tra epoche, dimensioni e linee temporali alternative.
Henriques ha spiegato che «la Time Rip ci consente di giocare con passato e futuro, ma soprattutto di dare un senso alla connessione tra Sherlee e Stranger. C'è un motivo se le loro esistenze si intrecciano proprio ora». Il tutto si svolge all’interno del canone ufficiale dello Spawn Universe, con conseguenze che influenzeranno gli eventi futuri.

Non chiederti come finisce. Chiediti come continua.
Interrogato sui possibili sviluppi della storia, McFarlane ha risposto nel suo stile diretto: «A Hollywood continuano a chiedermi: come finisce? Ma non è questo il punto. Nessuno chiede come finisce Batman. La vera domanda è: come fai a durare trent’anni?».
Con questo nuovo arco narrativo, McFarlane e il suo team dimostrano ancora una volta che Spawn non è solo un fumetto, ma una mitologia in espansione continua. E quando il passato chiama, a volte la risposta è un urlo che rimbomba per tre decenni.