Starfield: anche i Playtester si uniscono al sindacato

Starfield di Bethesda è arrivato su console Xbox Series X/S lo scorso Settembre: trattandosi di un open-multi-world, ovviamente l'RPG ha richiesto un accurato lavoro non solo di sviluppo ma anche di Playtest. Se molti di noi utenti finali hanno partecipato qualche volta a delle sessioni di beta-testing, è bene capire che questa non è che la punta dell'iceberg delle decine e decine - centinaia? - di ore che altre persone trascorrono davanti a versioni provvisorie e ultra-bacate dei giochi, segnalando minuziosamente tutti i bug che riscontrano al team di sviluppo.

Stiamo parlando dei Playtester di professione, che però in seno all'industria videoludica sono spesso pagati con un tozzo di pane e, quando gli va bene, con una copia del gioco una volta che questo sarà pubblicato. Quando gli va bene. Non sempre.

I Playtester di Starfield si uniscono al sindacato

In un periodo storico in cui le lotte sindacali si sono ferocemente riaccese nell'industria dell'entertainment - basti pensare agli scioperi di sceneggiatori e attori che hanno bloccato Hollywood per mesi e mesi - abbiamo più volte riportato notizia di sviluppatori e dipendenti comuni che si sono uniti in sindacati autonomi per tutelare i loro diritti nei confronti delle software house; tra gli altri, anche i dipendenti di Bethesda si sono associati nella ZeniMax Workers United-CWA.

A questa associazione hanno recentemente aderito anche 77 Playtester di Starfield, ottenendo così nuovi benefit dal lavoro svolto nell'RPG. 23 di questi sono stati assunti full-time dalla software, mentre gli altri hanno visto comunque incrementare il loro compenso orario del 15%. Inoltre, tutti quanti hanno ricevuto una copia originale del gioco così come gli sviluppatori. "Ciascun lavoratore otterrà anche una copia di Starfield - scrive la CWA come riportato da Bloomberg - Questa non è stata una consuetudine per i committenti precedentemente."

Il risultato di questo lavoro lo trovate nella nostra Recensione di Starfield.