Steam mette al bando gli spot pubblicitari nei giochi
Non sarà più possibile obbligarci a guardare la pubblicità

Qual è la soglia tollerabile di pubblicità all'interno di un video game? Quando la réclame è contestualizzata all'interno del gioco e non risulta troppo invadente, di solito non suscita malumori: pensiamo ad esempio agli sponsor sulle maglie di EA Sports FC o ai prodotti in vendita nei minimarket di Yakuza. Il discorso cambia quando la pubblicità diventa un corpo estraneo rispetto al video game e viene imposta.
Alcune compagnie sono arrivate addirittura ad inserire degli spot all'interno dei giochi: pensiamo ai casi di UFC e NBA 2K21. Ovviamente i gamer non hanno preso bene la cosa, ma purtroppo ci sarà sempre qualcuno che proverà ad infilare la pubblicità all'interno del nostro hobby preferito. Per fortuna c'è anche chi ha deciso di regolamentare il fenomeno: Valve, che ha introdotto delle regole specifiche per Steam.
La pubblicità su Steam
Le nuove linee guida di Steam indicano cosa sia consentito fare: in particolare, il posizionamento del prodotto è sempre concesso, "a condizione che tale inclusione non sia dirompente e sia appropriata nel contesto del gioco". Gli esempi che abbiamo riportato sopra di EA Sports FC e Yakuza seguono modelli di posizionamento del prodotto lecito. Viceversa, la pubblicità diventa illecita quando è alla base del modello di business del gioco.
In altre parole, Steam non consente che gli utenti siano costretti a guardare spot pubblicitari, né che vengano incentivati in alcun modo a guardare le pubblicità, ad esempio dando loro delle ricompense. Un caso come quello di NBA 2K21 oggi su Steam non sarebbe più possibile, per nostra fortuna.