Strage Connecticut: causata dai videogiochi?

di Tommaso Alisonno

Come sicuramente tutti voi saprete, esattamente una settimana fa la cittadina di Newtown in Connecticut (USA) é stata teatro di un triste episodio di follia individuale. Parliamo dell'episodio che ha visto protagonsita Adam Lanza, un ragazzo di 20 anni che ha ucciso a colpi d'arma da fuoco 26 persone, di cui 20 bambini, all'interno di una scuola elementare.


Come sempre accade dopo simili episodi, la macchina mediatica - ma anche quella politica e della giustizia - si muove per individuare le cause che hanno reso possibile e scatenato il fatto. Non ci é voluto molto - solo 7 giorni, a quanto pare - prima che l'indice accusatore della stampa rivolgesse le sue attenzioni al mondo dei videogiochi.


Di Adam Lanza si sta scoprendo di tutto: che fosse autistico, che vivesse relegato da una madre iperprotettiva e narcisista, che in camera sua avesse solo poster di mezzi militari e che il suo unico contatto col mondo al di fuori della sua camera (seminterrata) fosse costituito dalle sue visite al poligono di tiro in cui si esercitava. Ma in camera di Adam sono stati trovati anche i videogiochi, quelli violenti, quelli "cattivi", quelli che influenzano le menti e deviano il carattere... o perlomeno questo é il quadro che ne dipinge Orlando Sacchelli, il quale, pur citando tutte le altre cause, scrive su IlGiornale.it con un titolo che sembra proprio non lasciare spazio a contestazione:


"Strage Connecticut, colpa dei Videogiochi".


Spalleggiato dalle parole della criminologa Roberta Bruzzone, Sacchelli cita una sua personale esperienza con Tekken3, a cui dedicò svariate ore anni fa "Mi bastò così poco tempo a far salire il mio livello di aggressività. Lo racconto alla dottoressa Bruzzone, che mi fa notare questo: "Consideri che lei era un adulto e non aveva problemi psichici. Pensi cosa può accadere se un bambino viene lasciato giocare ore ed ore, per mesi e mesi, con certi giochi violenti"... Giochi la cui vendita é vietata ai minori di anni 18, ma che molti genitori regalano ai propri figli."


Ovviamente, una volta che si trova qualcosa da demonizzare, tutto il resto passa in secondo piano. Passano in secondo piano i problemi mentali del ragazzo. Passa in secondo piano lo scarso, insufficiente e nullo livello di controllo dei genitori. Passa in secondo piano una legislazione che permette ai civili di procurarsi facilmente armi da fuoco. Passa in secondo piano anche il fatto che certi videogiochi vendano milioni di copie ma non mettano in strada milioni di killer.


Quindi, se un vent'enne con problemi mentali (perché dire "pazzo" non sarebbe politically correct) che vive relegato da una madre incapace di allevarlo e ha unico sfogo quello di premere il grilletto commette una strage, per carità: la colpa é dei videogiochi, e di chi altro?

...forse dei Canadesi?