Studi: i videogiocatori vedono in modo differente
Sono sempre più frequenti gli studi universitari che analizzano gli effetti dei videogiochi nelle capacità e nella salute delle persone, in special modo i giovani e i giovanissimi. Uno di questi é stato svolto dalla Duke University (no, non centra Duke Nukem!) sotto la supervisione di Greg Appelbaum, professore assistente di psichiatria.
Il test si proponeva di misurare i tempi di reazione di due gruppi di studenti delle superiori, uno composto da non-giocatori (o giocatori occasionali) e l'altro da giocatori (abituali): la prova consisteva nel far comparire su uno schermo otto lettere disposte in cerchio per un tempo di un decimo di secondo, seguite a intervalli irregolari da una freccia che ne indicava una sola. Lo scopo del test era ovviamente quello di riconoscere la lettera indicata, ed i risultati non hanno lasciato dubbi: a prescindere dall'intervallo di ritardo, i giocatori abituali hanno letteralmente stracciato gli occasionali.
Di cosa si tratterebbe? Il processo che porta alla formulazione della risposta corretta si baserebbe su tre elementi: la percezione delle otto lettere, la permanenza delle stesse in memoria e la scelta della risposta al comparire della freccia. Lo studio dimostrerebbe che le informazioni inutili "decadono" dalla memoria alla stessa velocità in entrambi i soggetti-tipo, ma che i giocatori acquisirebbero più rapidamente un maggior numero di informazioni. Si tratta di un processo chiamato inferenza probabilistica che consiste nel saltare a rapide conclusioni basandosi non sul ragionamento ma su un'esperienza probabilistica. E' lo stesso concetto per cui un giocatore di FPS, quando vede un nemico sa se deve buttarsi a destra o a sinistra: i giocatori "Hanno bisogno di sempre meno informazioni per arrivare a una conclusione probabilistica, e riescono a farlo più velocemente".
Non si tratterebbe pertanto di una memoria "più permanente", ma proprio di un'assimilazione e un'analisi più rapida dei dati, che poi comunque verranno scartati allo stesso ritmo.
Dunque, se i vostri riflessi alla Need for Speed vi aiuteranno ad evitare un incidente d'auto, sapete chi dovete ringraziare...