Sugarland Express: in 4K il primo Spielberg per il cinema

Miglioramento significativo, ma il master lascia intravvedere interventi di correzione sull'immagine

di Claudio Pofi

Texas, 1969. Poco prima della scarcerazione Clovis è convinto dalla moglie Lou Jean a evadere per riunirsi con il figlio, affidato ad altra famiglia. Fuga che si trasforma ben presto in una disperata odissea, con la polizia che inizialmente tenta di risolvere senza spargimenti di sangue. La loro corsa scatena un inseguimento sempre più mediatico, le forze dell'ordine in numero crescente e parte della popolazione schierata dalla loro parte.

Diretto da Steven Spielberg nel 1974, Sugarland Express segna il suo debutto per il grande schermo dopo l’hitchcockiano Duel, per la televisione. Basato su eventi realmente accaduti, è il frutto di un lungo processo di sviluppo che iniziò nel 1969 con il sostegno del produttore Richard D. Zanuck. Nonostante una sceneggiatura intrisa di pessimismo e una tiepida accoglienza iniziale alle proiezioni di prova, Spielberg seppe trasformare questa storia in un'opera personale e coinvolgente.

Girato 35 mm (negativo 100T ASA, Panavision e Arriflex), fu scelto un aspect ratio panoramico per esaltare la vastità degli spazi texani, originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Il trasferimento 4K ha un andamento scostante, non raggiungendo un grado di eccellenza. La grana appare irregolare, variando visibilmente tra diverse scene.

Colori saturi anche se ancora lontani dalla perfezione, lasciando l'impressione di essere riusciti a offrire una superiore fedeltà rispetto all'edizione 2K e al lavoro del cinematographer, il gigante Vilmos Zsigmond (Il cacciatore, Incontri ravvicinati), che lavorò per restituire i toni dell’epoca. Permane la sensazione di interventi manuali di correzione tra filtri e rielaborazione: chi ha visto la precedente edizione Full HD noterà particolari innaturalmente contrastati e per questo “scollati” da un quadro visivo più morbido.

DTS-HD Master Audio 2.0 dual mono italiano per un ascolto sufficientemente interessante. Inedita Dolby TrueHD 5.1 inglese (24 bit), rispetto alla precedente DTS-HD Master Audio 2.0 (24-bit) c'è un balzo di qualità con alcuni elementi presenti sui canali posteriori, con opinabili scelte di redistribuzione di parte della colonna sonora.

Oltre al trailer qui troviamo un interessante focus sulle varie operazioni di restauro delle opere Universal (13'), con la partecipazione di dirigenti della Major discutendo dei 112 anni di eredità cinematografica, dell'importanza di conservare e preservare per le generazioni future. Sottotitoli in italiano.