Superman Returns: parla Brandon Routh

Benché lusinghiero, il box office non fu considerato sufficiente a proseguire. Se solo Warner avesse riflettuto di più...

Superman Returns parla Brandon Routh

Quando Brandon Routh fu scritturato per il ruolo principale in Superman Returns di Bryan Singer, era praticamente un attore sconosciuto: fu la grande occasione che prometteva di affermarlo come nuovo Superman per una nuova generazione. L'attore prese talmente sul serio il suo casting da influenzare anche la scelta dei ruoli, facendo di tutto per mantenere l'immagine di Superman al di fuori dell'adattamento del fumetto. E con Singer che aveva avuto successo con X-Men e X-Men 2, questa nuova incursione nell'universo DC era apparentemente in mani sicure.

Purtroppo le cose non sono andate come Routh e il regista si aspettavano. Realizzato con la colossale spesa di 232 milioni di dollari, Superman Returns ha ottenuto solo un "rispettabile" incasso di 391 milioni di dollari al box office globale. Purtroppo lo Studio non fu altrettanto positivo riguardo al risultato commerciale, cancellando i piani per un sequel e ponendo fine alla corsa di Routh nei panni dell'ultimo figlio di Krypton dopo una sola uscita.

Certo c'era spazio per crescere, così come la risposta per lo più positiva della critica lasciava intendere che la visione di Singer andava coltivata.  A tornare su quel periodo ci ha pensato lo stesso Routh in una recente intervista. L'attore ha ricordato che prima ancora che Superman Returns arrivasse nelle sale era stato riferito che Bryan Singer stava concludendo un accordo per la regia del sequel, il che fa pensare che la Warner Bros nutrisse grandi speranze.

"Il primo film è stato ampiamente recensito con riscontro positivo, alla gente è piaciuto ma, sapete, ha fatto quasi 400 milioni di dollari in tutto il mondo e non è stato considerato abbastanza. La possibilità di un sequel si è esaurita molto lentamente nei due o tre anni successivi e io ho fatto tutto ciò che potevo fare, credo, per contribuire a realizzarlo". Se solo Warner si fosse fermata a riflettere sulle qualità dell'attore, del regista e del suo entourage, non si sarebbe fatta scappare l'occasione di proseguire con loro.