Talk to Me - Scattata la censura in Kuwait

La reazione del Paese dopo le affermazioni dell'attore Zoe Terakes, dichiaratosi non binario e 'transmasculine'

Talk to Me  Scattata la censura in Kuwait

Costato solo 4,5 milioni di dollari, Talk to Me ne ha già incassati oltre 18 a livello mondiale e ancora deve esordire in alcuni Paesi come l'Italia (28 settembre). Una sorpresa commerciale per un piccolo film horror che sta conquistando gli Stati Uniti: ha avuto la seconda migliore anteprima negli USA per il produttore A24, dietro solo a Hereditary. Purtroppo però in Kuwait l'uscita è stata vietata.

Non è la prima volta che un film viene censurato in quel Paese, ma ciò che non ha precedenti è il motivo scatenante: l'identità di genere di Zoe Terakes, che interpreta uno dei personaggi principali. Terakes si identifica come non binario e transgender, confermando di essersi sottoposto a un intervento chirurgico di riassegnazione del genere lo scorso anno.

Il problema è che Talk to Me non fa alcuna allusione a questo aspetto nell'intera storia, quindi il divieto di uscita in Kuwait è dovuto, come nota The Hollywood Reporter, a ragioni del tutto extra-cinematografiche. Considerando che Terakes ha firmato con la Marvel pochi mesi fa, possiamo supporre che la miniserie Ironheart subirà la stessa sorte.

Tutto ciò fa pensare a un irrigidimento del Kuwait e probabilmente anche di altri Paesi del Golfo Persico nei confronti di qualsiasi tipo di contenuto LGBTQI+. Per esempio Spider-Man: Across the Spider-Verse fu bandito per simbolismo transgender, mentre Lightyear per un bacio lesbico. Chissà quale sanzione o pena rischia chi in un Paese come il Kuwait importa/visiona illegalmente film banditi su supporto fisico o liquido...

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