Targhetta con gli HP Residui: dagli RPG al posto di lavoro

L'iniziativa di un'azienda Giapponese

Targhetta con gli HP Residui dagli RPG al posto di lavoro

Qualcuno dice che il Giappone vive nel XXX secolo: non sarà esattamente così, ma sicuramente molte delle idee che nascono nel paese del Sol Levante sono spesso a cavallo della sottile linea che separa genio e follia.

È il caso di un'interessante iniziativa adottata da una società nipponica di nome Onken, specialista nel ramo "Logistic and Media", la quale ha introdotto delle targhette che i suoi dipendenti possono appendere al petto in cui sono raffigurati gli HP [Hit Points, Punti Danno in Italiano] residui. L'idea è quella per cui il dipendente possa in questo modo rendere pubblico il suo status psicofisico in modo da far comprendere immediatamente agli altri collaboratori se è in condizioni tali da accettare nuovi task o se è invece "saturo".

A scanso di equivoci è bene specificare che queste targhette non sono degli strumenti tecnologici in grado di identificare lo stato psicofisico di chi lo indossa: sono semplicemente dei pezzi di plastica con raffigurata la barra degli HP così come compare in molti RPG - ad esempio  i vari Pokémon - e disponibili in tre formati: "10000/10000 verde" che indica una condizione ottimale, "3899/10000 giallo" che rappresenta una situazione di impegno ma con qualche spazio per task minori, e infine "15/10000 rosso" che indica la vicinanza al punto di rottura.

In una società come quella Giapponese in cui il lavoro d'ufficio ha turni massacranti e in cui varie regole non-scritte di etichetta sociale portano i dipendenti a dover impiegare spesso il loro tempo "libero" in attività comunque coordinate dai vertici aziendali, le crisi da stress lavorativo e i burnout sono purtroppo all'ordine del giorno.

Apparentemente l'iniziativa di Onken ha riscosso un buon successo all'interno dell'azienda, tanto che adesso si sta valutando se produrre e vendere le simpatiche targhette anche ad uso di altre aziende. D'altro canto è pur vero che la correttezza dei Giapponesi nei confronti del prossimo e del lavoro è tale che probabilmente i dipendenti di Onken evitano finché possibile di ricorrere alla targhetta rossa [chissà se in Italia sarebbe lo stesso...].