The Apprentice: il film su Donald Trump a Cannes sta già facendo discutere

Dopo il debutto in concorso a Cannes, montano già le polemiche

di Chiara Poli

Si intitola di The Apprentice, come il programma televisivo in cui Donald Trump era il boss che decideva del destino dei giovani candidati a un posto di lavoro. Nella versione italiana, al posto di Trump c’era Flavio Briatore ma il meccanismo era sempre lo stesso: il boss, a un certo punto, cacciava un aspirante lavoratore dopo l’altro al grido di “Sei fuori!” (You’re Fired nella versione originale).

Ora The Apprentice diventato un film su Donald Trump. Presentato ieri al Festival di Cannes 2024, in concorso, sta già facendo molto discutere.

La trama di The Apprentice


Siamo nel 1973, a New York. Ad appena 27 anni, il giovane Donald è già vice presidente della Trump Organization, e ha tutto ciò che vuole. Incluse modelle e altre donne bellissime con le quali farsi vedere in giro. Una sera in un ristorante incontra il famoso e discusso avvocato difensore Roy Cohn (difensore fra gli altri di Rupert Murdoch), celebre per la sua influenza in politica: è stato, fra le altre cose, anche consigliere sia di Nixon che di Reagan. Donald Trump lo ammira e inizia ad affidarsi a lui sia come legale che come mentore. È di Cohn l’idea di acquistare l’edificio che verrà trasformato nella Trump Tower.

Il film ci racconta il decennio decisivo nella vita di Donald Trump, quello in cui da Roy Cohn impara a negare sempre tutto, anche di fronte all’evidenza, a dichiararsi ossessivamente un vincitore, anche di fronte alle sconfitte, e a fare dell’apparenza, della provocazione e degli eccessi il suo marchio di fabbrica.

Da una persona, insomma, diventa un personaggio.

Il cast di The Apprentice


Il film, diretto da Ali Abbasi (Border - Creature di confine) e scritto dal giornalista americano Gabriel Sherman (Alaska Daily, The Loudest Voice), vede dueprotagonisti d’eccezione.

Il giovane Sebastian Stan, già visto nella saga di Captain America nei panni di Bucky Barnes, dà vita a Donald Trump, mentre Roy Cohn è interpretato dal grande Jeremy Strong, che ha alle spalle diversi ruoli sul grande schermo (The Judge, The Gentlemen), ma che tutti conoscono per il ruolo televisivo di Ken Roy in Succession.

Completano il cast Maria Bakalova (Borat) nei panni di Ivana Trump, Martin Donovan (Tenet, Amateur) in quelli di Fred Trump, mentre Mary Ann è Catherine McNelly (Chiamatemi Anna) è Mary Ann Trump.

Le polemiche attorno al film


Gabriel Sherman ha costruito la sceneggiatura su una serie di provati fatti di cronaca, con una ricerca accurata e incontestabile.

Ciononostante, il film The Apprentice già dopo la sua prima proiezione a Cannes lunedì 20 maggio - ma il giorno delle repliche e della proiezione alle 19.00 è oggi, martedì 21 maggio - sta facendo discutere. Perché, sebbene se ne mostrino più che altro i lati negativi - come è chiaro dall’intento narrativo fin dalle premesse del film - siamo comunque di fronte a una celebrazione di Donald Trump. Come ci ha ribadito il documentario di Netflix su Ashley Madison, non esiste cattiva pubblicità: l’importante è che se ne parli. E già dopo il debutto con la prima proiezione, The Apprentice sta facendo parlare di sé…

A prescindere dagli applausi ricevuti dal pubblico, che denotano la bravura degli interpreti e l'accuratezza della sceneggiatura.