The First Descendant in difficoltà: giocatori in calo del 96%
A sei mesi dall'uscita, il looter shooter di Nexon se la passa malissimo
Torniamo a parlare del fenomeno dei game as a service, quei video game concepiti per ricevere aggiornamenti costanti e tenere impegnato un bacino d'utenza per anni e anni. I GAAS stanno riscuotendo così tanta popolarità perché, quando la formula funziona, la compagnia che sta dietro al gioco si può garantire un enorme flusso di entrate per un periodo indeterminato di tempo. Il problema è che quando le cose non funzionano, finiscono per andare molto, ma molto male.
The First Descendant è già al capolinea?
Ci sono innumerevoli esempi di GAAS che si sono rivelati un insuccesso: ad esempio, lo scorso mese hanno gettato la spugna XDefiant e Suicide Squad: Kill the Justice League, per non parlare di un flop clamoroso come quello di Concord. Il problema dei GAAS è che nascono con una spada di Damocle sulla testa: mantenerli in attività costa, quindi nel caso un gioco di questo genere non si affermi le compagnie preferiscono tagliarlo subito, riducendo le perdite (che comunque di solito si aggirano nell'ordine delle centinaia di milioni…).
Detto in altre parole: o un GAAS ha successo immediato, o con buona probabilità verrà abbandonato prima ancora di raggiungere il secondo anno di vita. Abbiamo fatto questa lunga premessa perché l'ombra di questo triste destino si sta stagliando su un altro titolo: The First Descendant. Il looter shooter free-to-play in Unreal Engine 5 se la sta passando malissimo: come rileva Forbes, la playerbase si sarebbe già ridotta ai minimi termini.
Stando ai dati raccolti da SteamDB, sulla piattaforma di Valve la conta dei giocatori di The First Descendant sarebbe infatti scesa dai 264,860 utenti che c'erano in contemporanea al lancio ad una quota giornaliera attuale che è inferiore alle 10.000 unità, ossia un calo del 96,4%. The First Descendant è uscito a fine giugno, quindi questo drastico calo è avvenuto in poco più di sei mesi.