Tulsa King - E se Sly smettesse di recitare?
Gli impegni di Stallone potrebbero proseguire con nuove produzioni tra cinema e TV, meno probabile davanti a una cinepresa
Sylvester Stallone ha esordito con una sua storia e interpretazione nel primo, memorabile Rocky del 1976, ma l'attore 76enne potrebbe essere meno incline a recitare in futuro.
In una recente intervista con IndieWire, l'attore ha rivelato che l'attuale serie in cui recita, Tulsa King - di cui è anche produttore esecutivo - potrebbe essere l'ultima in cui recita in un progetto dove è anche coinvolto in ambito creativo. Non va dimenticato che "Sly" nel corso del tempo è stato produttore (Creed), ha contribuito a molteplici sceneggiature e ha lavorato anche come regista: è per esempio il caso dello splendido Staying Alive, seguito de La febbre del sabato sera. L'ultima volta dietro la cinepresa risale al 2010 per il primo The Expendables.
Più recentemente, alla domanda se stava lavorando a un nuovo progetto in cui recitare oltre che dirigere si è dimostrato più positivo verso la regia. Nonostante il successo, Sly non ha mai mancato di rinnovarsi sia davanti che dietro la cinepresa, ma il passare del tempo lo sta più accompagnando verso l'idea di restare diversamente nel mondo del cinema rispetto a interpretare nuovi ruoli.
In Tulsa King, serie creata da Taylor Sheridan (Yellowstone), Stallone interpreta Dwight "The General" Manfredi, capo della mafia di New York che ha appena finito di scontare una pena detentiva di 25 anni. Dopo il rilascio il suo capo lo manda a Tulsa, in Oklahoma, per stabilire nuove operazioni criminali. Non conoscendo nessuno nella zona, il Generale cerca chi potrebbe aiutarlo a fondare il suo impero.
È difficile immaginare che Stallone non tornerà sul grande schermo, peraltro il personaggio di Balboa sarà assente nel prossimo Creed III (in uscita a marzo), ma l'attore ha ammesso che non è una brutta cosa per il suo stato mentale.