Un successo a metà per la Sega

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La scelta di privilegiare il mercato USA nella strategia di marketing del Dreamcast ha portato vantaggi e svantaggi allo storico marchio giapponese: il 128 bit Sega, allo stesso modo del suo "antenato" Megadrive, è ormai un affare prettamente americano ed europeo, visto che il Giappone può dirsi nelle salde mani della Sony Computer Entertainment (con qualche sporadica comparsata della Nintendo). Questa situazione di mercato si rispecchia nei dati di vendita diffusi recentemente per la macchina Sega, di cui sono stati venduti 200.000 pezzi nei soli Stati Uniti tra il mese di febbraio e maggio 2000. Alle note positive provenienti da oltreoceano, si aggiungono quelle totalmente negative del Giappone, in cui Sega fatica a superare la misera quota di 4000 console vendute al mese attraverso i canali tradizionali (leggasi: negozi). Le prossime uscite sul suolo nipponico (Ferrari F355, Grandia 2, Eternal Arcadia) dovrebbero risollevare in parte la situazione, anche se appare ormai chiaro come il Dreamcast arrivi in un lontanissimo secondo posto (o addirittura terzo) negli indici di gradimento del pubblico nipponico.