Una IA militare battuta da una semplice tattica di Metal Gear
Il vecchio caro nascondiglio nello scatolone di cartone colpisce ancora
Shashank Joshi è un editor presso The Economist specializzato nel settore militare, che ha condiviso un aneddoto degno del glorioso Metal Gear Solid. In realtà il discorso non verte propriamente sui videogame, ma andiamo con ordine: Joshi ha letto in anteprima Four Battlegrounds: Power in the Age of Artificial Intelligence, un libro che tratta l'argomento dell'uso di intelligenze artificiali in ambito militare, scritto da Paul Scharre e che verrà pubblicato il 28 febbraio.
Il libro racconta di un progetto condotto dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), agenzia governativa USA incaricata di sviluppare nuove tecnologie militari. Servendosi dell'aiuto di alcuni marine, la DARPA ha trascorso una settimana ad istruire un algoritmo sull'individuazione degli esseri umani; l'IA in questione era installata su un robot. Dopo di che, è stato effettuato un semplice test: il robot è stato posizionato al centro di una rotonda e i marine, partendo da lontano, dovevano arrivare a toccarlo senza farsi scoprire.
Ebbene, otto marine su otto sono riusciti nell'intento. Il risultato è stato fallimentare per la DARPA, ma comico negli esiti. I marine infatti hanno fatto ricorso a semplici espedienti, come avanzare a capriole anziché camminare, oppure cammuffarsi da albero. Due di loro hanno preso a prestito un trucco tanto caro a Solid Snake: si sono nascosti dentro a scatoloni di cartone e hanno raggiunto indisturbati il loro obiettivo. Li si poteva sentire chiaramente ridacchiare durante il test...