Vendite Digitali: la legge della California sulle Licenze

Bisognerà specificare che non si sta vendendo il prodotto

di Tommaso Alisonno

Chi è nel nostro ambiente da sufficiente tempo - senza necessariamente avere un'esperienza pluridecennale - sa a memoria il fatto che quando si acquista un prodotto di natura informatica, dunque non necessariamente un videogioco ma in generale un software, in realtà si sta acquistando una licenza d'uso, la quale come tutte le licenze è soggetta a determinati accordi che l'acquirente deve accettare per poterne fruire [quelle schermate infinite che di norma scorriamo velocemente per arrivare al pulsantino "accetta" perché tanto anche ad incaponirsi a leggerle del tutto si perderebbe tempo senza comprendere pienamente i tecnicismi legali].

Ovviamente c'è anche chi non ha le idee altrettanto chiare in proposito e se da un lato possono far inarcare un sopracciglio dichiarazioni quali quelle di Philippe Tremblay di Ubisoft - il quale affermò senza mezze misure che "i giocatori devono abituarsi all'idea di non possedere i giochi" - dall'altro lato è innegabile che gli accordi di licenza "parlino chiaro", almeno da un punto di vista legale.

Varie organizzazioni si prodigano però affinché i diritti e la corretta informazione dei consumatori siano tutelati e recentemente è stata vinta una battaglia di non poca importanza in questo senso. Ci giunge infatti notizia che il governatore dello stato della California, Gavin Newsom, ha firmato una legge che obbliga gli store digitali a specificare che ciò che stanno cedendo dietro pagamento non è un prodotto indipendente ma una licenza d'uso; parimenti, le piattaforme non potranno utilizzare verbi come "buy" o "purchase" per prodotti che non siano fruibili una volta disconnessi dalla piattaforma. Tali termini potranno invece essere ancora utilizzati nel caso in cui il software scaricato può essere conservato e una volta installato può continuare a funzionare indefinitamente senza connessione al sistema - come ad esempio accade sulla piattaforma GOG.

Una legge che riguarda specificamente lo stato della California potrebbe non essere particolarmente importante in un'ottica mondiale, ma considerando che sostanzialmente si impone ai gestori delle piattaforme di modificare le diciture non è da escludersi che l'adeguamento si possa estendere al resto degli States e, perché no?, al resto del mondo.

Staremo a vere quando nel Gennaio del 2025 la legge diventerà operativa...