Nausea da VR? Per Valve è colpa degli sviluppatori
A proposito della Realtà Virtuale è impossibile negare l'esistenza di una certa fetta di utenza che teme la possibilità di soffrire di nausea una volta immersasi nel mondo fittizio del visore; difficile dar loro torto, specie pensando che alcune persone non riescono neppure a guardare uno schermo dove c'è un gioco in soggettiva (il cosiddetto Motion Sickness).
A detta di Valve, e nello specifico Chet Faliszek, il fenomeno non è legato al visore in sé, per lo meno non in quelli di ultima generazione: la colpa è invece da imputare agli sviluppatori "pigri", che vivono di rendita sfruttando il pregiudizio.
"Ci sono persone che non vogliono provare le Demo. In un gruppo di 10 persone c'è sempre qualcuno che dice "mi sentirò male, non lo posso fare". L'aspettativa è basata su quello che hanno provato in passato o quello che hanno sentito. - ha detto Faliszek nel corso dell'EGX205, come riportato da Gamesindustry - Come acquirenti e membri della community, prendetevela con gli sviluppatori. Non dovrebbero farvi sentire male. Non è più colpa dell'hardware: sono le scelte fatte dagli sviluppatori a farvi sentire male. Dite loro che non lo volete."
In seguito, Faliszek punta il dito anche sui sistemi di controllo: il fatto di dover fare affidamento su un input "esterno" al mondo in cui ci si immerge, come una tastiera o un controller, è a suo dire "il modo migliore per far sentir male qualuno"; non a caso, Valve ha sviluppato il sistema Lighthouse che percepisce gli imput direttamente dall'utente con sensori che coprono una superfice di 5x5 metri.
Insomma: un po' come dire "Con il nostro sistema sarà tutto perfetto, con gli altri NO". Chi vincerà questa lotta sulla realtà virtuale?