Warren Spector cambia (in parte) idea sulla Realtà Virtuale

di Tommaso Alisonno

Qualche tempo fa Warren Spector, altrimenti noto come "Il Papà di Deus Ex" (il capitolo originale della serie) e non solo, si è espresso negativamente a proposito della realtà virtuale e dell'Hype che essa sta generando nell'industria del Gaming e dell'Entertainment in generale. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Kotaku, lo sviluppatore considerava il progetto morto sin da quando fu accantonato negli anni '90: il problema non risiede infatti nei limit tecnici, i quali possono essere superati col giusto finanziamento, quanto nel fatto che reputi stupido il "giocare estraniati dal mondo".


A distanza di circa un mese e mezzo ed ai medesimi microfoni, Spector fa un passo indietro e definisce una serie di applicazioni in cui la Realtà Virtuale può fare grandi cose:

"Sono ancora molto preoccupato per i problemi legati ai non-contenuti, col problema umano che sembra insolubile: gli umani non vogliono indossare occhiali ridicoli e ingombranti... isolarsi dall'ambiente circostante, non sapere chi c'è con te e non essere in grado di condividere l'esperienza con altri... i requisiti di spazio quando devi spostarti per godere appieno dell'esperienza... queste sono le cose che mi preoccupano di più. Sono le cose di cui vorrei che la gente parlasse pubblicamente quando parlano di una diffusione capillare e mainstream della VR."


"I problemi sui contenuti, i costi e la tecnologia saranno tutti risolti. Ci sono troppe persone intelligenti e creative al lavoro sulla VR perché questi problemi NON vengano risolti. E la VR può giocare un ruolo importante in alcune aree: non ho dubbi su questo! Può essere utile in una gran quantità di addestramenti... nei social media (super Skype!), in medicina e psicologia (sono particolarmente intrigato sulla cura delle fobie)... nei musei... forse anche nei parchi dei divertimenti. In un contesto di comunicazione, dove c'è un chiaro beneficio, addirittura un'esigenza, per l'esperienza in VR, sarà grandiosa. Nell'entertainment, non sono ancora sicuro."


"Consideratemi dubbioso ma intrigato - conclude Spector - Quindi ignorate quanto ho detto in quella intervista sul non essere interessato da un punto di vista da sviluppatore: mi vedrete ancora dilettarmi di VR. Ora, però, parliamo di quei problemi umani che ho citato e vediamo se possiamo risolverli..."


Spector ha parlato. Voi che ne dite?