Wicked - Jon M. Chu e l'inaspettata scelta dei colori

In "Wicked Parte II" il colore sarà più che mai protagonista, tra magia e vitalità

di Claudio Pofi

Il regista di Wicked, Jon M. Chu, ha spiegato la scelta stilistica di desaturare i colori del primo film, un adattamento del celebre musical di Broadway. Nonostante le ottime recensioni ricevute, questa decisione ha generato discussioni, dato che il regno di Oz è sempre stato rappresentato come un luogo vivace e colorato, sia ne Il mago di Oz che nel successivo Il grande e potente Oz.

In un’intervista Chu ha difeso la gradazione di colori attenuata come una scelta deliberata per rendere Oz più reale e tangibile. Secondo il regista, un mondo troppo brillante e plastico avrebbe rischiato di far perdere autenticità alle emozioni e ai conflitti delle protagoniste, Elphaba (Cynthia Erivo) e Glinda (Ariana Grande). Chu ha inoltre rivelato che il contrasto cromatico aumenterà gradualmente nel corso della narrazione, in parallelo con l’evoluzione di Elphaba e il suo impatto sul mondo di Oz.

«Volevamo immergere il pubblico in un Oz autentico», ha dichiarato Chu. «Non un luogo da sogno o un videogioco, ma un mondo vissuto, dove si percepiscono la polvere e l’usura. La relazione tra le protagoniste e la natura di Oz è fondamentale, e il colore gioca un ruolo chiave nel raccontare questa storia».

Questa scelta stilistica riflette anche la condizione di Oz sotto il dominio del Mago (Jeff Goldblum), che priva il regno della magia, lasciandolo appassire. Il contrasto si evidenzia nei costumi: Glinda brilla in abiti rosa vivaci, mentre Elphaba abbraccia il suo verde naturale, un simbolo centrale della Città di Smeraldo e della magia che cerca di riportare.