Una prigione cinese obbliga i detenuti a giocare a World of Warcraft
Nella prigione di Nahe, regione di Heilongjiang all'estremo nord della cina, i prigionieri sono costretti a giocare a World of Warcraft sfruttando i duecentocinquanta computer comprati nel 2006.
Due piani della struttura sono stati completamente adibiti a sale da gioco online dedicate esclusivamente al titolo Blizzard. I carcerati sono costretti ad accumulare monete virtuali che poi vengono tramutate in valuta reale. La cosa assurda è che se non raggiungono la cifra stabilita vengono picchiati dai secondini in maniera brutale tanto da lasciare segni indelebili sul corpo.
Come riporta The World of Chinese la prigione è famosa per questi metodi brutali e per sfruttare i prigioneri con scelte decisamente dubbi. Vi basti pensare che all'interno della prigione è stata aperta una caffetteria per i prigionieri a prezzi maggiorati rispetto a quelli del mercato cinese.
Nel corso degli anni, a causa di questi metodi, si sono verificati molti casi di tentato suicidio.
Non sappiamo voi, ma noi lo troviamo davvero pazzesco.