Animali fantastici 3, recensione: Mads Mikkelsen e Jude Law al salvataggio del mondo magico
Mads Mikkelsen e Jude Law prendono possesso della scena, restituendo profondità ed emozione a un franchise che sembra ritrovare sé stesso. La recensione del film.
Alle volte la trama di un film corrisponde stranamente alla realtà: è quello che succede in questo terzo capitolo della saga di Animali Fantastici. Nella pellicola diretta da David Yates il mondo magico e quello babbano sembrano sull’orlo dell’inevitabile disastro. Nella realtà, tra infiniti scandali (il processo a Johnny Deep per violenze, le affermazioni transofobe di J.K. Rowling, il recentissimo arresto di Ezra Miller) e una qualità sempre più bassa, anche il destino stesso dello spin-off di Harry Potter è sembrato a rischio.
Invece è bastato cambiare due nomi cruciali del progetto per tornare a fare scintille, riportando speranza per il futuro.
Animali fantastici - I segreti di Silente, la trama
Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) è in fuga per l’eccidio compiuto ai danni dei babbani. mentre il mondo magico si prepara all’elezione del suo capo. Silente sa che, a causa del patto di sangue, lui e Gellert non possono affrontarsi, ma che l’antico amore gli scatenerà contro Credence, nel tentativo di ucciderlo. Per questo elabora un complesso piano, tornano a coinvolgere Newt Scamander (Eddie Redmayne), incaricato di trovare e proteggere una preziosissima creatura magica: il Qilin. Questa creatura rarissima è in grado di scrutare l’animo delle persone e riconoscere i puri di cuore. Coinvolgendo il babbano Jacob Kowalski e altri volti noti, Silente mette insieme il suo sgangherato piano per evitare che Grindelwald assuma la guida del mondo magico.
Sarà l’occasione per confrontarsi con ciò che resta della sua famiglia e con i tanti segreti risalenti all’estate fatale in cui si lasciò sedurre dall’idee e dal carisma dell’antico amico.
Animali fantastici 3 ha un nuovo Grindelwald, che adorerete
È fatto noto di come Johnny Depp si sia dovuto allontanare dalla saga di Animali fantastici a causa dei suoi guai giudiziari con la ex moglie Amber Heard, che lo ha accusato di violenze coniugali, chiedendo il divorzio.
Al suo posto è arrivato Mads Mikkelsen, attore danese di grande spessore, che Hollywood impiega con successo da più di una decade in ruoli da arci-nemico. Il volto, la voce profonda, l’accento straniero, gli occhi penetranti: persino i tratti somatici di Mikkelsen lo rendono un villain credibile. È però la sua straordinaria qualità attoriale a consentirgli di riscrivere Grindelwald lontano dagli eccessi stilistici e recitativi del predecessore, rendendolo un più credibile leader di posizioni estreme, in grado di affascinare un giovane intelligente e brillante Silente.
Il grande vincitore del franchise rimane Jude Law, che lavora perfettamente di concerto con Mikkelsen e continua a dare spessore, cuore e malinconia a un personaggio complesso e contraddittorio come il giovane Albus. I segreti di Silente mette in secondo piano Scamander e gli altri personaggi introdotti dallo spin-off e fa bene.
L’unica dinamica relazione autenticamente adulta che il film ha per le mani è quella tra Gellert e Silente, di cui non nasconde l’omosessualità, anzi: la mette spesso sul piatto, platealmente, ma senza gesti epocali.
Animali fantastici 3 ci dà speranza per i prossimi film
Per il resto ci sono macerie, contraddizioni, ottimi personaggi sprecati, rovinati dalle scelte incongrue del capitolo precedente. Per fortuna a sistemare il pasticcio delle puntate precedenti e a tirar fuori dall’angolo J. K. Rowling è tornato uno storico sceneggiatore e produttore della saga di Harry Potter, Steve Kloves. Insieme al regista potteriano per antonomasia David Yates, la produzione è riuscita a rimettere sui binari la saga, che sembrava deragliata senza scampo.
I segreti di silente rimane un film di compromesso, che deve giocoforza devolvere buona parte della sua durata importante (2 ore e 20 minuti) per spiegare, riassumere, sistemare quanto fatto dai due capitoli precedenti. La visione però è abbastanza soddisfacente, anche se qua e là permangono un po’ di contraddizioni e giri a vuoto.