Recensione Bad Boys For Life
I cattivi ragazzi sono tornati!
Bad Boys è stato un vero e proprio precursore del cinema di Michael Bay. Un tratto distintivo che, ancora oggi, possiamo ritrovare in tantissimi suoi film, a partire dal recente 6 Undeground. Tuttavia, i primi due Bad Boys sono diventati dei veri e propri film di culto all’interno del genere Buddy Movie, e rispolverare a distanza di diciotto anni il terzo capitolo non era cosa affatto semplice. Un’operazione, invece, che non è solo riuscita ma grazie all’ottimo lavoro dei registi Adil & Billal porta il duo all’interno di una dimensione in parte inedita, figlia dei quasi vent’anni passati fuori e dentro lo schermo.
Diventato nonno (con tanto di pancia annessa), il buon Marcus Burnett (Martin Lawrence) decide che l’azione non è più cosa per lui, e così la pensione è il primo dei suoi pensieri. Di differente avviso è sicuramente Mike Lowrey (Will Smith) che, nonostante l’età è ancora in perfetta forma e pronto all’azione. Il super cattivo di turno che, come nei più classici dei plot twist, andrà a scompigliare le carte sul tavolo, è un sicario messicano che si è messo sulle tracce di Mike.
Come dicevamo, il tempo è passato anche nella pellicola e sebbene l’azione sia ancora centrale all’interno delle dinamiche, quello a cui assistiamo sullo schermo è un lavoro sapiente di sceneggiatura, che lascia spazio anche a delle evoluzioni insolite dei due personaggi. Dialoghi che ci raccontano qualcosa di più sui due protagonisti, ma soprattutto, in grado di raccontare “a modo loro” gli anni che passano.
E l'azione? C'è, non temete, ed è anche un'azione di qualità che in qualche modo "omaggia" Michael Bay, pur rispettando il carattere e il polso dei nuovi registi che riescono a trovare un loro equilibrio senza scadere nel copia & incolla. Tutto questo è una sorta di sigillo che rimane ben visibile agli occhi dello spettatore per tutta la durata della pellicola: il cuore pulsante di Bad Boys, quella sensazione di eccessi e spavalderia tipica della serie, sono rimasti intatti. Ed è proprio questo il bello del film, nei movimenti e nei dialoghi tra Mike e Marcus (e citiamo anche il ritorno del Capitano Howard interpretato da Joe Pantoliano) si percepisce che il tempo è una delle chiavi di lettura di un action movie che guarda al passato senza troppa nostalgia, ma consapevole di quello che è il presente.
Esempio perfetto è poi l’introduzione di una vera e propria squadra di supporto (tra cui spicca il nome di Vanessa Hudgens) che però rimane sempre, giustamente, offuscata dalla presenza scenica dei due veri protagonisti del film. Anzi, in alcuni momenti si ha quasi la sensazione che siano stati inseriti questi personaggi proprio per esasperare ancora di più il salto generazionale. Senza mai scadere negli eccessi di un qualsiasi Fast & Furious, Bad Boys for Life è esattamente quello che ci saremmo aspettati dal ritorno sul grande schermo di questa indimenticabile coppia. Un ritorno non perfetto (qualche calo di ritmo c’è) ma così sbruffone e agrodolce allo stesso tempo, da non lasciare nessuno dei vecchi fan indifferente. Insomma citando il motto che da il titolo al film... Bad Boys for Life!
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Redazione