Il Padrino Trilogia - Edizione 50º anniversario
Da Paramount e Koch Media l'edizione definitiva per celebrare con un imperdibile cofanetto tutti i film editati in 4K della saga del Padrino, anche in versione limited da collezione
Il Padrino debuttò nelle sale americane il 24 marzo del 1972, quell'anno segnò il secondo miglior incasso subito dietro L'avventura del Poseidon e in Italia fu superato da quel fenomeno assoluto che fu il primo Fantozzi di Luciano Salce. Liberamente basato sul romanzo di Mario Puzo e diretto da Francis Ford Coppola, fu un instant classic ancora oggi amato e ricordato da schiere di appassionati.
Il Padrino – 1972
A capo di una delle cinque famiglie criminali italo-americane più importanti e influenti nella New York del dopoguerra, Vito Corleone (Marlon Brando) è la potente figura di spicco di un impero economico accumulato tra racket e gioco d'azzardo. A minare gli affari mafiosi dei Corleone ci penserà Sollozzo (Al Lettieri) del clan rivale Tattaglia, cacciato da don Vito che rifiuta l'opportunità di investire nel remunerativo business della droga. Quando il grande boss cade vittima di un attentato in pieno giorno, spetterà ai figli Michael (Al Pacino) e Santino Corleone (James Caan) subentrare. Ripagando il sangue con il sangue affronteranno con caparbietà e astuzia una vasta guerra di mafia, ignari che il nemico si annidi anche all'interno della compagine familiare.
Il successo del primo Padrino contribuì a risollevare le finanze della Paramount Pictures e rilanciò la carriera di Brando. Ricevette 10 candidature agli Oscar vincendo come miglior film, attore protagonista (Brando) e migliore sceneggiatura (firmata da Coppola e dallo stesso Mario Puzo). Affresco criminale tra i migliori mai realizzati in un film, “Gangster Movie” per antonomasia, visivamente incisivo e coinvolgente. Brando icona assoluta, clamorosi attori nel cast tra cui ricordiamo Robert Duvall, John Cazale, James Caan, Talia Shire e un Al Pacino che passa (fin troppo precipitosamente) da eroe di guerra, l'unico ancora fuori dagli “affari” della famiglia, a killer e nuova figura mafiosa di spicco.
Il Padrino Parte II – 1974
L'opera è divisa in due parti: agli inizi del '900 approda a New York la nave con a bordo il bambino Vito Andolini, scampato al massacro della propria famiglia a opera di una sanguinaria cosca mafiosa in Sicilia. Viene registrato per errore come Vito Corleone, e una volta adulto si costruisce una reputazione criminale sempre più solida a partire dall'eliminazione di Don Fanucci (Gastone Moschin), taglieggiatore per conto della “Mano Nera”. La sua scalata al controllo della criminalità organizzata non si ferma di fronte a nessuno, prendendosi il tempo per tornare in Sicilia e pianificare la vendetta contro chi ordì distruggere la sua famiglia.
Nella seconda parte i riflettori tornano su Michael Corleone (Al Pacino), che alla fine degli anni '50 controlla il racket del gioco d'azzardo in Nevada e presso Cuba, con il beneplacito della corrotta dittatura. Gli affari prosperano ma i nemici non mancano: in prima fila il ricco e potente Hyman Roth (Lee Strasberg), ebreo che controlla il grosso degli affari illeciti sull'isola, ma c'è anche il senatore Pat Geary (G.D. Spradlin) che prende a ricattare i Corleone.
Anche più bello e affascinante del primo film, il Padrino Parte II è un'altra magnifica opera d'arte di Coppola, che in stato di grazia proseguiva la storia dei Corleone tra virtuosismi registici e di sceneggiatura. Fu anche la prima volta che un sequel riceveva l'Oscar nella categoria miglior film dell'anno, affiancato anni dopo dal terzo capitolo del Signore degli Anelli. Vinse la statuetta anche Rober De Niro, per la prima volta in un film assieme ad Al Pacino anche se i due non si incrociarono mai sul set (per filmarli faccia a faccia ci volle Michael Mann nel suo magnifico Heat – La sfida). Piccola ma significativa la presenza nel cast di Lee Strasberg, curatore dell'Actor's Studio, presso cui studiarono lo stesso Pacino e Marlon Brando. Oscar anche per la miglior regia, scenografia e colonna sonora, ma andò meno bene ai botteghini americani, con solo 30 milioni di dollari d'incasso contro i precedenti 85 milioni.
Il Padrino Parte III – 1990
Alla fine degli anni '70 Michael Corleone si è ristabilito a New York. Nonostante abbia accumulato una fortuna e tenti disperatamente di ripulire la propria immagine pubblica, non riesce a scrollarsi di dosso quella di criminale e affarista senza scrupoli. Avanti con l'età e col fisico debilitato, conduce una vita solo apparentemente appagante, affranto per la scelta del figlio Anthony di abbracciare la lirica al posto degli affari di famiglia. Nel mirino di Michael c'è la “Internazionale Immobiliare”, attraverso un enorme investimento tenta la scalata alla potente società controllata dal Vaticano così come da biechi affaristi, collusi con criminali e politici corrotti. Tra i pochi fedelissimi su cui Michael può contare c'è Vincent Mancini (Andy Garcia), figlio illegittimo del fratello Santino Corleone. Divenuto il suo braccio armato, commette l'errore di innamorarsi di Mary (Sofia Coppola), l'inviolabile figlia minore del boss.
Il terzo magnifico capitolo della saga del Padrino è stato purtroppo anche l'ultimo portato in scena da Coppola, mosso più dalla necessità di appianare importanti debiti accumulati nel tempo. Negli anni '80 aveva diretto opere artisticamente strepitose, rivelatesi autentici disastri finanziari: su tutti Un sogno lungo un giorno (26 milioni di dollari di budget nel 1982 e 600 mila dollari d'incasso in Nord America) e Cotton Club, costato 67 milioni di dollari nel 1984 (circa 187 milioni di dollari nel 2022) incassò circa 26 milioni al botteghino. Col fidato Mario Puzo al proprio fianco, Coppola scrisse un'altra formidabile sceneggiatura, che coglieva a piene mani dalla cronaca italiana e internazionale incrociando gli eventi della famiglia Corleone con fatti realmente accaduti. Soggetti maledettamente paralleli a figure di spicco della scena ecclesiastica e finanziaria italiana: l'arcivescovo Paul Marcinkus, il banchiere Roberto Calvi sino ad arrivare al presunto omicidio di Papa Luciani.
Il film fu fortunatamente un successo e risollevò le finanze di Coppola, che solo dopo lunga ricerca trovò in Andy Garcia il volto da dare a Vincent Mancini: in lizza ci furono Matt Dillon, Vincent Spano, Alec Baldwin, Charlie Sheen, Val Kilmer, Nicolas Cage (al secolo Nicola Coppola, nipote del regista) e Billy Zane. Memorabile il passaggio di testimone tra il vecchio Padrino Michael Corleone e la nuova generazione criminale rappresentata da Vincent. Su di lui si sarebbe potuta sviluppare tutta un'altra storia, ma Coppola è sempre stato contrario a un quarto capitolo: all'epoca lo dichiarò apertamente anche nel corso di una conferenza stampa a Cannes. Ricordiamo che solo per questo film e solo per le due pubblicazioni 4K, oltre alla versione cinema dell'epoca (durata 2:41:42) sono inclusi il rimontaggio di Coppola del 1991 (“Final Director's Cut”, 2:50:08) e il più recente Coda: la morte di Michael Corleone (già venduto su Blu-ray Full HD anche in Italia, durata circa 2:38:00).
Pietra miliare per l'Home Video
Ci sono voluti oltre 36 anni prima che la saga del Padrino approdasse in alta definizione grazie a Paramount Pictures, offrendo agli appassionati molteplici edizioni che hanno sempre riscosso grande attenzione. Il 50° anniversario della prima pellicola è stato per Coppola occasione per tornare a recuperare gli originali negativi, supervisionare nuovi scan 4K e seguire i restauri del girato con sviluppo in Dolby Vision, avvicinandosi in tal modo all'originale all'arte nel film.
Monumentale opera di restauro
Rispetto alle precedenti proposte Home Video questa prima edizione 4K/UHD della trilogia è a dir poco sensazionale. Non si tratta di un “banale” recupero di un qualsiasi negativo da cui ci si è mossi tra restauro e conversione in Ultra High Definition: siamo di fronte a un monumentale lavoro tra Paramount Pictures e American Zoetrope, casa di produzione di Coppola, prendendo come punto di partenza il restauro 2007 condotto dallo storico del cinema Robert Harris (coinvolto anche in altri recuperi di eccellenza come Lawrence d'Arabia). Di fatto questa prima edizione 4K per il 50° anniversario è la migliore mai realizzata e la più vicina in assoluto all'originale fotografia del maestro Gordon Willis, che curò luce e colori per tutti e tre i film. Disamina di un'infinità di pellicole alla ricerca della migliore struttura fisica possibile e acquisibile per ogni singolo fotogramma(!), oltre 4.000 ore di sistemazione di qualsiasi anomalia fisica, oltre 1.000 ore di “color correction” - correzione colore per restituire le pellicole ai fasti di un tempo. Estensione cromatica, contrasto, luminosità, mantenimento della fine grana costante in cerca di una totale organicità frame by frame. Neri profondi, qualche transizione più soft, livello dettaglio ai massimi concessi dallo standard digitale. Negativi a sensibilità 100 ASA per i primi due film e 100 – 500 ASA per il terzo. L'aspetto d'immagine sempre fedele all'originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato.
Più che con qualsiasi altra opera lo spettacolo video dipenderà dalla resa tecnica del proprio TV/Videoproiettore, raggiungibile in termini assoluti e senza riserve con schermo OLED/4K/10 bit.
Come si sente
L'offerta audio per l'italiano è legata unicamente alla codifica Dolby Digital: 2.0 canali con il doppiaggio theatrical e 5.1 canali con quello successivo per il primo Padrino; 5.1 canali con il solo nuovo doppiaggio per il secondo e 5.1 canali per il terzo (comprese la versione “Coda” e quella del 1991) con il doppiaggio theatrical. L'assenza dello storico doppiaggio per il Padrino Parte II è una lacuna importante, che ha suscitato non poche discussioni in merito, scelta della Major ancor più discutibile se si considera che in passato tale traccia italiana è stata disponibile.
Nell'insieme il materiale audio localizzato nella nostra lingua ha un'accettabile resa tecnica, per un ascolto anche attraverso l'impianto Home Theater pur con i tipici limiti indotti dall'audio compresso e relativa separazione tra effetti, musiche e parlato. Meglio va per la controparte inglese, sempre Dolby TrueHD 5.1 canali 24 bit: panorama sonoro strepitoso, molto coinvolgente per il primo e il terzo film, qualcosa meno in termini di dinamica sul secondo, ma si tratta di differenze relative. In “lingua originale”, tra slang italo-americano mescolato a parole nella nostra lingua, si vive uno spettacolo totale come concepito da Coppola.
Un'offerta che non si può rifiutare...
L'assenza dell'originale doppiaggio italiano sul secondo film passa in secondo piano di fronte alla magnificenza di questa edizione speciale da collezione, ancora più preziosa dato che si avvantaggia di una produzione localizzata nella nostra lingua: a partire dal testo sulla scatola fino al bellissimo libro fotografico, interamente in italiano dedicato alla trilogia, ricco di illustrazioni su 36 pagine.
Tantissimi i contenuti extra, molti dei quali ripresi da passate pubblicazioni, altri inediti a partire dall'introduzione del regista, che con questo ennesimo ritorno sul Padrino ha molto probabilmente posto la parola fine a futuri coinvolgimenti.
Sempre inediti: “Il cerchio si chiude: preservare Il Padrino” (16') sul processo di restauro al tempo del Covid; “Immortalare i Corleone: attraverso le lenti del fotografo Steve Schapiro” (13') con sue riflessioni sulla trilogia; “Il Padrino: video amatoriali” (9') con immagini 8 mm dalla prima produzione del 1971; “La versione restaurata” pone l'accento sulle differenze, anche molto marcate, tra il restauro 2007 e l'attuale: confronto tra elementi per il primo e secondo Padrino, per un totale di circa 11' minuti. Solo questi dovrebbero bastare a convincere qualsiasi appassionato a non rinunciare alla nuova pubblicazione 4K.
Di quanto già visto ma di somma importanza per scoprire i retroscena delle produzioni non sono da perdere: “Il Capolavoro che quasi non c'era” (30') e la storia di come il primo film rischiò di non vedere la luce. “Il mondo de Il Padrino” (11') sull'influenza della saga nella cultura contemporanea; dietro le quinte (73') con interventi di parte di cast e troupe con focus su molteplici aspetti della lavorazione; “Emulsional Rescue” (19') sul restauro 2007 con interventi di Robert Harris, i maestri della luce Gordon Willis, Allen Daviau e il regista Steven Spielberg. “Alla fine delle riprese” (14') si concentra sullo scontro tra Coppola e la produzione riguardo la musica che accompagna l'iconica scena della “testa di cavallo”.
Ciliegina sulla torta il commento di Coppola su tutti e tre i film, regalando un fiume di ricordi e preziose riflessioni. Sottotitoli in italiano ovunque.
All'interno del box sono inoltre presenti tre esclusive stampe in omaggio ai personaggi di Brando, De Niro e Pacino.