John Wick – Recensione del Blu-ray 4K

di Claudio Pofi

Rimasto solo in seguito alla prematura scomparsa dell'amata moglie, John Wick (Keanu Reeves) non riesce a elaborare il lutto. Per lei aveva sotterrato un passato da criminale e assassino, pagando un pesante pegno di sangue al boss Viggo (Michael Nyqvist). Purtroppo la prospettiva di un radicale cambio di vita s'infrange miseramente per colpa del figlio di quest'ultimo, Yosef (Alfie Allen). Stupido e violento, per un banale alterco il ragazzo assalta la casa di John con l'intento di rubargli la preziosa auto, picchiandolo selvaggiamente ma soprattutto uccidendo il cucciolo di cane regalatogli postumo dalla compagna. Appresa la notizia Viggo tenterà di tutto per impedire che Wick, soprannominato “Baba Yaga” (l'uomo nero, nel folklore slavo), scateni l'inferno mettendo in serio pericolo l'intera organizzazione.

Il mio nome è vendetta

Il primo John Wick è un vengeance movie nella sua essenza più pura. Se vi hanno divertito film come Payback – La rivincita di Porter (1999) sarà difficile non amare quello diretto da Chad Stahelski e David Leitch. Ancora più asciutto quanto a ironia, adrenalinico racconto di una implacabile vendetta basato su uno script che per stessa asserzione dello sceneggiatore Derek Kolstad ha più di un legame con il cinema di Sergio Leone. John Wick è pura fisicità, una macchina di morte così magnificamente rappresentata all'interno di un'avventura grafica, iperbolica e ipercinetica.

Innescare una bomba

“Wick è concentrazione pura”, così ripete Viggo nel presentarlo, proprio come l'opera che ne porta in scena le gesta: una volta premuto il pulsante d'innesco della violenza totale lo spettatore si ritrova investito da tsunami di battaglie a mano armata, all'arma bianca e con qualsiasi altro mezzo in possesso di Wick, spazzando via chiunque gli si ponga di fronte. Pura concentrazione nell'orchestrare le strepitose coreografie dei combattimenti, con uno stuolo di maestri dell'action tra i migliori su piazza: tra le guardie del corpo di Yosef è facilmente riconoscibile Daniel Berhardt, attore e stuntman di origini elvetiche, villain in Io sono nessuno ma anche martial artist che ha affiancato Bob Odenkirk nel duro addestramento.

Dal canto suo Reeves (magnificamente doppiato da Luca Ward) ha lavorato altrettanto duramente per prepararsi sia fisicamente che al poligono, costruendo un personaggio apparentemente compassato, di poche parole ma pronto a prendere il mondo a calci in culo. Nel cast ricordiamo anche il sicario interpretato da Willem Dafoe (Streets Of Fire, tra i tanti) e John Leguizamo (Carlito's Way, tra i tanti) nel ruolo di Aurelio, trafficante di auto al servizio di Viggo ma altrettanto leale a Wick. A conti fatti John Wick potrà anche muovere attraverso un banale corso di eventi, dove peraltro non tutto fila per il verso giusto (l'esecuzione di Ms. Perkins è tanto scenografica quanto ridicola), restando imperdibile per gli amanti dell'action a tutto tondo.

Come si vede

Girato interamente digitale (camere Arri Alexa M e XT) a risoluzione nativa 2,8K, si è poi giunti a finalizzare un master 4K. Il lavoro di “rescaling” (aumento della risoluzione video partendo da una più bassa) eseguito a livello di post-produzione cinema è evidentemente il migliore ottenibile per riprese al di sotto del 4K. Formato immagine 2.40:1 non dissimile dall'originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Il massimo dello spazio concesso dal supporto UHD denota grande attenzione nei confronti di una produzione Home Video affatto scontata e banale. Anche perché rispetto alla pubblicazione statunitense quella italiana si fregia dell'inedita presenza del Dolby Vision, pronto a fare concreta differenza sin dalle prime battute. Distribuito a suo tempo in Blu-ray, la nuova versione 4K è la migliore in assoluto che ci si potesse aspettare, solo in parte superiore in termini di risoluzione per l'ulteriore risalto ed efficacia degli elementi sia in primo che secondo piano.

Qui a fare concreta differenza sono i colori, significativamente diversi (e immaginiamo più fedeli all'originale cinematografia) rispetto alla controparte Full HD. Per giunta col Dolby Vision l'inferiore compressione dinamica tra luci e croma varia dinamicamente al cambiamento del quadro visivo (al contrario dello “statico” HDR-10). L'estensione nelle sfumature colore lascia la sensazione di avere un maggiore legame con quanto concepito in fase di ripresa, in primis gli accentuati toni verdastri in 2K più stemperati e morbidi in 4K nella parte iniziale. Resta qualche transizione con inferiore luminosità più probabile per scelte artistiche, livello dei neri più profondo ed efficace.

Come si sente

Spazio fisico massimo da parte del disco 4K per ospitare al meglio le tracce DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese, entrambe 24 bit. Anche se non siamo in presenza di sua maestà Dolby ATMOS (incluso sul disco americano), la codifica (lossless) DTS regala momenti entusiasmanti, pieni di energia e dinamica: dal rombo dei motori ai confronti armati sino agli scontri a mani nude enfatizzati dalle emissioni vocali a evocare la fisicità dei corpo a corpo. Una baraonda di ferro e fuoco che circonda l'ascoltatore, ottimi i dialoghi dal centrale, subwoofer profondo per uno spettacolo che non mancherà di stupire. Consigliato l'ascolto anche in lingua originale per cogliere il parlato inglese con diversi accenti, ascoltare la vera voce di Reeves, cogliere altre sfumature dalle battute originali senza adattamento.

Alla scoperta di John Wick

Extra solo nel Blu-ray 2K, alla scoperta della lavorazione di un film complesso e carico di acrobazie. “Non si scherza con John Wick” (15') include immagini di allenamento e preparazione alle coreografie di combattimento. “Arrivano i rinforzi” (12') è un focus sull'idea per la storia ma anche sulle sequenze action della seconda unità di ripresa. “La fine di un gruppo” (6') racconta della collaborazione tra Chad Stahelski e David Leitch. “Il codice dell'assassino” (5') si concentra sul mondo dei sicari, “Il Red Circle” (6') approfondisce la grande sequenza nel nightclub, “NYC Noir” (6') racconta delle scelte stilistiche nel film.

Presente anche il trailer, rispetto alla pubblicazione statunitense manca solo il commento al film di Chad Stahelski e David Leitch. Sottotitoli in italiano ovunque. Inclusa cartolina numerata (2000 pezzi) plastificata con artwork esclusivo, la sovracoperta in cartonato a protezione dell'amaray in plastica è di tipo “embossed”, con alcuni elementi in leggero rilievo.