Lightyear – La vera storia di Buzz - La recensione del Blu Ray
Da Walt Disney Studios HE la recensione del Blu-ray 2K Lightyear – La vera storia di Buzz. Distribuzione Eagle Pictures
di
Claudio Pofi
In Lightyear il vascello esplorativo terrestre Turnip si dirige su T'Kani Prime a indagare sulla presenza di segni di vita. Aggressività e ostilità dell'ambiente spingono gli Space Ranger Buzz Lightyear e Alisha Hawthorne a fuggire, tentando un decollo di emergenza. Coraggioso quanto presuntuoso, Buzz compie una manovra che si risolve con la distruzione della fonte di energia per accelerare nell'iperspazio. Sorge così una colonia umana sul pianeta, in attesa della messa a punto di un propellente stabile: sentendosi in colpa il Ranger partecipa in prima persona ai voli sperimentali. Ogni missione di pochi minuti tentando di raggiungere la velocità luce lo spinge avanti di anni rispetto alla vita su Prime, accelerazione nel futuro che lo condurrà suo malgrado a scontrarsi con una minacciosa razza robotica.
Spin-off con poco carburante
Quinto film legato al franchise di Toy Story, Lightyear è l'avventura che il bambino Andy Davis vide al cinema facendolo innamorare del personaggio del Ranger Buzz. Meno immediato invece affezionarsi a un'opera che non riesce più di tanto a far breccia, entusiasmare e convincere, con qualche chance in più di divertimento nella seconda movimentata parte. Ci si ritrova ben presto immersi in un'avventura poco brillante che rischia l'antipatia del personaggio principale. Buzz è indomito, ha guizzi d'intelligenza superiore ma anche stupidi scivoloni da giocattolo. Storia che predilige l'azione all'approfondimento psicologico, dove nella prima parte si corre a perdifiato perlopiù stordendo. Una “montagna produttiva” da 200 milioni di dollari e 5 anni e mezzo di lavoro partorendo un “topolino animato” che in sala ha fatto un sonoro tonfo, incassandone solo 226 in tutto il mondo. Il conto della serva vede il successo di qualsiasi film a partire da un introito doppio rispetto al budget, ricordando che il quarto capitolo di Toy Story superò quota 1 miliardo di dollari worldwide.
Fermo restando che il design dei robot ricordi quello dell'MSM-07 Z'Gok della serie anime Mobile Suit Gundam, sono altri i fattori che potrebbero aver concorso all'affossamento commerciale: a partire dall'abitudine del pubblico nell'assistere alle ultime opere Disney/Pixar direttamente in streaming causa pandemia, come Red e Luca. Bannato dal mondo musulmano per il bacio lesbico, potrebbe esser stata l'ostilità nei confronti dell'apertura della storia con inclusione di un personaggio queer? L'assenza del sodale Woody? Il cambio di registro nella voce di Buzz? Nei film della saga di Toy Story la voce originale è sempre stata di Tim Allen (la nostrana dell'ottimo Massimo Dapporto), mentre in questo spin-off la palla è passata alla coppia Chris Evans / Alberto Boubakar Malanchino. Non ultima la nostrana concorrenza in sala: da noi il film ha dovuto misurarsi contro i nuovi Top Gun, Doctor Strange e Jurassic World. Forse più d'ogni altra cosa a non convincere è la storia in sé, banale e incapace di osare come probabilmente avrebbe fatto una produzione capitanata da John Lasseter.
Spettacolo tecnico...ma solo 2K
Materiale nativo digitale 4K, formato immagine originale 2.39:1 (1920 x 1080/23.97p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50 doppio strato. Il tiepido successo ai botteghini ha spinto a un'edizione Home Video italiana solo Full HD, mentre altrove è disponibile (senza italiano) anche la 4K/HDR-10. Di fatto il Blu-ray nostrano, che ha in più il vantaggio della localizzazione in italiano di molti dei testi, è tecnicamente eccellente, con ricchezza colori, profondità dei neri e livello di dettaglio da far dimenticare velocemente la contropartita estera UHD. Nelle sale statunitensi è stato proiettato anche in “Real D” 3D.
Audio dignitoso
Offerta Dolby Digital Plus 7.1 canali (896 kbps) di buona resa, una certa presenza dai canali posteriori e laterali, con alcuni momenti in cui il subwoofer si fa sentire. Per uno spettacolo di superiore resa occorre passare all'originale DTS-HD Master Audio 7.1 canali (24 bit), in alternativa la minore DTS-HD High Resolution 5.1 (24 bit), decisamente più aggressive e capaci di restituire una scena sonora che non manca di transizioni anche esaltanti, come durante i test di volo di Buzz e negli scontri con i robot. Immaginabile a livelli da riferimento sempre l'originale Dolby ATMOS, in esclusiva sul Blu-ray 4K estero.
Extra molto interessanti
In primis il commento al film del regista Angus MacLane in compagnia del direttore della fotografia Jeremy Lasky e dello scrittore Jason Headley entrando nel dettaglio della realizzazione; “La costruzione del mondo di Lightyear” (14') con esplorazione del processo creativo; “Lo Zap Patrol”(9') e focus sui personaggi di supporto; “Toyetic” (10') con il merchandise giocattoli. Da non perdere la galleria di bozzetti animati relativi a scene eliminate dal montaggio finale (introdotti dal regista stesso) per un totale di circa 27' minuti. Sottotitoli in italiano ovunque.
Disponibile anche in edizione steelbook.