Resident Evil Welcome to Raccoon City 4K

Da Sony Pictures HE l'edizione UHD/4K del reboot della saga Capcom, nata come survival horror sulla prima PlayStation nel lontano 1996

di Claudio Pofi

Resident Evil colloca gli eventi presso Raccoon City, un tempo florida cittadina del Midwest caduta in disgrazia dopo che la multinazionale Umbrella Corporation si è ricollocata altrove, ma non senza aver lasciato una pesante eredità. Il colosso farmaceutico ha condotto per lungo tempo molteplici devastanti esperimenti non solo sull'uomo, infestando il sottosuolo, avvelenando la falda acquifera così come flora e fauna. Un disastro biologico su vasta scala ormai incontenibile che trasforma creature viventi in belve assetate di sangue, con cui è costretto a fare i conti un manipolo di sopravvissuti. Tra loro il poliziotto Chris Redfield (Robbie Amell) e la sorella Claire (Kaya Scodelario), in corsa contro il tempo per fuggire prima che la città venga distrutta all'alba.

Cinema o videogame?

Dopo sei film dedicati al franchise Capcom (e quattro di animazione) si riparte con questo Resident Evil – Welcome to Raccoon City. Negli intenti del britannico Johannes Roberts, che l'horror l'ha già percorso in lungo e in largo (47 metri, The Strangers: Pray At Night) con alterne fortune, una vera e propria operazione nostalgia dedicata all'amato survival horror che impazza per le console di tutto il mondo da metà anni '90. Sceneggiatore e regista, riesce senza meno nell'intento di ricreare le atmosfere ma soprattutto le ambientazioni dei primi due videogame, da cui attinge a piene mani senza badare più di tanto all'aspetto cronologico degli eventi.

L'ombra del passato

Ciò con cui finisce ben presto per scontrarsi l'approccio di Roberts è proprio la pesante eredità videoludica sottesa al suo racconto. Peccando evidentemente di presunzione artistica, sembra davvero impossibile che un regista grande appassionato del genere non abbia riflettuto sul passato di simili operazioni. Quando si tenta di traslare un videogioco su grande schermo basandosi esclusivamente su di esso si perdono di vista le basilari necessità che occorrono a una narrativa cinematografica per funzionare, rischiando pesanti scivoloni.

Lampanti gli omaggi per chiunque si sia anche solo avvicinato ai primi due capitoli del videogioco. Del resto come non elogiare i tantissimi richiami e la cura nei particolari: un esempio su tutti il camionista dell'autocisterna e persino l'hamburger che sta mangiando appaiono fedele copia dell'originale visto sulla prima PlayStation. Non manca nemmeno il Palm Pilot e la scoperta del passaggio segreto suonando le note al pianoforte. Per quanto efficace l'effetto è ben presto vanificato, anzi finisce per passare in secondo piano di fronte a una narrativa dal ritmo sconclusionato, con un adattamento poco brillante e sempre più sofferente. Meglio tralasciare situazioni paradossali come il colpo di bazooka sparato da Leon che avrebbe dovuto spazzare via il buon Chris.

Passione per l'horror

Certo non siamo dalle parti di oscenità come House Of The Dead, prequel dell'omonima saga arcade di Sega del 1996 e probabilmente il peggior zombie movie di sempre. Roberts è palesemente un appassionato del cinema di John Carpenter, le didascalie che intercorrono nella storia ne sono cartina al tornasole, così come l'eco di sue opere cult tra cui Distretto 13 – Le brigate della morte. Chiunque non sappia nulla della moltitudine di videogame che imperversano dal 1996 e non abbia visto nessuno dei film con la Jovovich (nel ruolo di Alice, personaggio non a caso inesistente nel game) questo Resident Evil forse potrà anche risultare un po' meno vuoto e piatto.

Come si vede

Girato interamente digitale a risoluzione nativa tra 3,4K e 4,5K (cineprese Arri Alexa LF, Mini, Mini LF, SXT) si è poi giunti a un master 4K, usato per la realizzazione di questo Blu-ray UHD. Salto di qualità piuttosto evidente rispetto alla controparte Blu-ray Full HD (disco qui incluso), con maggior grado di incisività d'insieme, neri più profondi, estensione cromatica e texture più precise e dettagliate. Il livello di nitidezza e precisione non teme schermi di grandi dimensioni. Formato immagine 2.40:1 pressoché identico all'originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato. A fare la fortuna della fotografia del film, curata dal belga Maxime Alexandre (Shazam!, Maniac 2012), la presenza del Dolby Vision a metadati dinamici grazie al quale si è potuta dosare a dovere la gamma dinamica tra luci e colori, variandola in funzione del cambiamento delle inquadrature più significative. Lo spettacolo resta di livello anche attraverso il solo HDR-10, anche se meno vibrante.

Come si sente

Ottima qualità per il DTS-HD Master Audio 5.1 canali (anche se solo 16 bit) italiano. Mix con una moltitudine di spunti e una ricchezza dinamica che non mancano di far sobbalzare sulla poltrona in più di un'occasione. Elementi pieni di sostanza da tutti i canali ponendo l'accento sulla presenza delle mortali creature, echi, accompagnamento musicale e transizioni esplosive a partire dal ribaltamento dell'autocisterna, passando per l'elicottero che precipita sino alla corsa disperata del convoglio su rotaia. Per salire ulteriormente di grado occorre passare all'originale Dolby ATMOS: aggressivo, totale e devastante ha molto più da offrire anche dai canali verticali, emblematico l'attacco del “Licker” ai danni del Capo Irons.

Supplementi interessanti

Gli extra sono presenti su entrambi i dischi: “Replicare il DNA” (11') con focus sulla storia e lo stretto legame con i primi due capitoli del videogame tra scenografie, cast e personaggi. “Poliziotti, cadaveri e caos” (8') su regia, location, influenze del franchise e del cinema di genere anche qui con interventi di parte di cast e troupe. “Zombie, Lickers e gli orrori di Resident Evil” (6') sulle orrorifiche creature e gli zombie tra effetti di make-up, design e computer grafica. Sottotitoli in italiano.