Soul: il viaggio Disney all'interno dell'anima
Soul, nuovo prodotto Pixar in arrivo su Disney+ tra pochi giorni, è un film che più lo si guarda e più sembra attuale. Un lungometraggio animato che non solo percorre una strada già tracciata da un grande successo con Inside Out, ma che ha il coraggio e la forza di raccontare l’anima delle persone, qualcosa che va oltre il concetto di emozione e che si eleva a qualcosa di più aulico e allo stesso tempo estremamente concreto e necessario: la necessità di inseguire i propri sogni.
Non è un caso che dietro a Soul ci sia infatti Pete Docter, lo stesso regista di Inside Out. Nel film viene raccontata la storia di Joe Gardner (Jamie Foxx) un insegnante di musica nella mai silente New York, che ha il grande sogno di esibirsi nei migliori locali della Grande Mela grazie alle sue innate doti di jazzista.
Purtroppo, quando sembrava che il sogno potesse diventare realtà, un incidente lo porta dapprima nell’Altro Mondo e successivamente in quello che viene chiamato Ante-Mondo. Un luogo dopo finiscono le anime che hanno la forza di acquisire interessi e passioni, prima di essere destinate al mondo terreno. Joe, nei panni di un mentore, viene assegnato all’Anima 22 che non ha alcuna intenzione di iniziare la sua vita. Da qui inizierà un vero e proprio viaggio esistenziale per la coppia.
Se con il lavoro precedente Docter aveva cercato di personificare le emozioni, con Soul la posta in gioco è ancora più alta, perché personificare le anime è un processo ancora più complesso. Questo però solamente sulla carta, perché Pixar dimostra ancora una volta non solo l’ormai conclamata maturità artistica e creativa dello studio, ma anche la sensibilità nel riuscire a trattare argomenti estremamente complessi, senza scadere mai nel banale o nel drammatico. Certo, Soul non è un prodotto pensato per i bambini, anzi, la forza della pellicola sta proprio nel riuscire a toccare argomenti estremamente maturi, tra cui, per citare il più ovvio, la morte.
Lo fa in maniera vincente e convincente anche - se non soprattutto - grazie ad una direzione artistica davvero ispirata. Il film, mette in risalto due mondi profondamente diversi tra loro. Da una parte una New York estremamente dettagliata, movimentata da colori accesi e quasi sempre irradiata dai colori dell’alba e del tramonto (l’inizio e la fine, se ci si pensa bene), mentre L’Ante Mondo è fatto di colori più eterei, soffusi con una serie di elementi decisamente più semplici e lineari, quasi fossero animate di quadri astratti all’interno di un design minimal. Il tutto accompagnato anche da una colonna sonora mai banale, delicata e in grado di assecondare gran parte delle scene portanti del film. Scene che rappresentano - lo ribadiamo - la massima espressività artistica di Pixar, con una scena in particolare che riesce davvero a toccare l’anima di chi sta guardando.
Insomma, Soul è una naturale evoluzione di Inside Out, ma anche della maturità di Docter e dell’ottimo co-regista Kemp Power. Un film che riesce a trasmettere qualcosa a chiunque avrà la sensibilità di guardarlo con gli occhi giusti, gli occhi di chi non ha mai smesso e non vuole smettere di inseguire i suoi sogni, gli occhi di chi ancora sta cercando un posto in questo mondo e che potrebbe trovarlo con il più semplice dei gesti. Un messaggio di grande forza, cosa non da poco visto quello che il mondo sta attraversando in questo momento.
Soul sarà disponibile sulla piattaforma Streaming Disney+ a partire dal prossimo 25 dicembre.
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Redazione