The Batman, recensione: più che un bel cinecomics, un gran bel film
Che sorpresa il nuovo Batman di Matt Reeves! Robert Pattinson dà il volto a un Batman di grande qualità cinematografica e contenutistica, che si muove quasi sempre ad alti livelli.
Che strana l’ironia del cinema e della vita. Marvel Studios domina il settore dei cinecomics e da anni tenta di tirar fuori dal cappello un film così qualitativamente ineccepibile da diventare un classico cinematografico al di fuori del genere. Warner Bros al contrario si muove tra alti e bassi (molto bassi), inseguendo la rivale, arrancando. Eppure i due tentativi più credibili di sfornare un grande film basato sui fumetti sono i suoi e vedono entrambi per protagonista l’Uomo Pipistrello.
Il film di Matt Reeves The Batman riesce a tratti a oscurare persino l’avvio della trilogia nolaniana che è diventata benchmark e punto di riferimento dell’intero genere. Difficile dare un giudizio a caldo su un titolo tanto imponente e complesso, che per durata (179 minuti) oscura persino i film più lunghi del MCU. Eppure è difficile trattenere l’entusiasmo di fronte a un film davvero memorabile, suggestivo e riuscitissimo, che sembra avere tutte le carte in regola per diventare un grande film.
La trama di The Batman e la rifondazione di Bruce Wayne
Dovrebbe essere un film fondativo quello scritto da Matt Reeves e Peter Craig, ma finisce per essere una riscrittura di Batman così come lo conosciamo. La pellicola ci trasporta in una Gotham già abituata al bat-segnale che illumina cieli notturni, ma dove ancora nessuno chiama Batman così. Lui è la Vendetta, un oscuro vigilante che si muove nell’ombra e che tenta di contenere il crimine con la paura e la paranoia.
Non sappiamo cosa abbia spinto questo Bruce Wayne (Robert Pattinson) a indossare la maschera del Pipistrello, non sappiamo come si sia preparato a questo ruolo. Di Bruce sappiamo pochissimo, perché la personalità dominante è Batman. Lo seguiamo solo nelle sue notti mascherate, dove lo scopriamo ancor più taciturno e sinistro del passato. Difficile chiamarlo eroe, più semplice inquadrarlo come preda delle sue ossessioni. Lo sguardo diventa voyeuristico, con il Pipistrello che ora spia Selina (Zoë Kravitz) appostandosi sui tetti munito di binocolo, ora guarda il mondo attraverso i suoi occhi grazie ad avvenieristiche lenti a contatto che registrano quanto una persona vede.
Il cast di The Batman
A scuotere una Gotham già marcia e corrotta è una serie di omicidi terribili, concepiti da un folle che vede nel Pipistrello un’ideale, persino un alleato. Il film è realistico, scevro di scontri tra eroe e villain e di altre patinate derivazioni fumettistiche, diventando una sorta di noir in cui Batman è uno Sherlock Holmes mascherato. Con il detective di Doyle condivide intelligenza, incapacità di capire l’altrui punto di vista e uno stato mentale borderline, a cui si aggiungono vaghi accenni a dipendente da medicinali.
Bruce Wayne si muove in uno scenario sinistro popolato di cattivi che fanno paura per i loro richiami al reale. Il Carmine Falcone di John Turturro non è un malavitoso macchiettistico, ma un boss che si muove e si veste con un uomo d’affati, capace di gelida crudeltà. L’enigmista di Paul Dano è l’evoluzione noir di un incel ossessionato da ciò che la società gli ha tolto, dai privilegi di cui altri hanno goduto, dalla vendetta che tutta Gotham dovrà subire. La Selina di Zoë Kravitz è una giovane donna cresciuta in un ambiente pericoloso che ha dovuto imparare a difendersi e che ha scarsissima fiducia nell’apparato che l’ha da subito relegata ai margini.
The Batman è un’esperienza cinematografica imponente
The Batman a livello narrativo fa molte scelte per certi versi radicali e tira fuori dal cappello un film quasi mai scontato, che mette in crisi una certa immagine del suo protagonista. Il vero io di Bruce/Batman qui è il vendicatore mascherato. In questo film però è già costretto a fare i conti con le conseguenze più nefaste sulla sua ossessione per la giustizia impartita con la paura e la paranoia.
A supporto di una trama tanto dark c’è un comparto tecnico strepitoso. La regia di Matt Reeves ogni tanto indugia in immagini accuratamente studiate per colpire lo spettatore: è un po’ compiaciuta, ma frulla insieme grandi visioni di grandi autori come Brian De Palma, David Fincher, Christopher Nolan stesso. Il tutto aiutato da una fotografia folgorante, che unisce i toni scuri e le ombre onnipresenti ai toni “poco pipistrelleschi” dell’oro e del rosso.
Stupendo anche il regno in rovina a livello scenografico della gotica casata Wayne, che si scontra con una Gotham a metà tra Stati Uniti e Londra. Anche Michael Giacchino dà il massimo in una colonna sonora immersiva e che trasforma un brano usatissimo nel cinema in parte integrante della trama.
Voto
Redazione