The Last Duel – Recensione del Blu-ray 20th Century Studios
Diretti da Sir Ridley Scott tornano a recitare assieme Matt Damon e Ben Affleck, qui anche co-autori della sceneggiatura di The Last Duel, flop nelle sale ma anche grazie all'Home Video l'opera vive una seconda giovinezza
The Last Duel colloca gli eventi nella Francia del XIV secolo. In anni di epidemie, carestie, guerre e temperature glaciali vive il Ciambellano Jean de Carrouges (Matt Damon), onorevole guerriero al servizio della Corona e combattente al fianco del pari grado Jacques Le Gris (Adam Driver). Per sanare i suoi debiti Jean sposerà la nobildonna Marguerite de Thibouville (Jodie Comer) il cui padre è inviso a corte, attirandosi le antipatie del Duca di Alençon (Ben Affleck) che da tempo privilegia Le Gris e a cui ha affidato il risanamento dei forzieri statali. Mentre si alternano pesanti contrasti e riavvicinamenti il Duca non perde occasione per seminare odio, defenestrando de Carrouges da titoli e terreni a favore di Le Gris. La rottura definitiva quando quest'ultimo verrà additato da Marguerite, che lo denuncia al marito per averla violentata.
Onore e gloria
Da sempre appassionato di storia (ricordando i magnifici Le Crociate del 2005 e I duellanti del 1977), Sir Ridley Scott colpisce nuovamente nel segno dando vita a una sceneggiatura basata su fatti realmente accaduti. Il racconto quello dell'ultimo duello ufficiale su suolo francese in cui la verità su un tragico evento, in questo caso la violenza a una nobildonna, veniva affidata al giudizio di Dio attraverso un confronto all'ultimo sangue. L'affresco quello di una Francia medievale che non fa sconti a nessuno tra violenza fisica e morale, ignoranza, trame di palazzo, invidia, egoismo e vendetta, dove l'uomo è il centro dell'universo, la sua parola verità e la donna relegata a preda e oggetto del desiderio.
The Last Duel è un'opera di grande respiro cinematografico che tra l'altro segna il ritorno di Ben Affleck e Matt Damon (qui in compagnia di Nicole Holofcener e la base del libro di Eric Jager) alla sceneggiatura, dopo che la coppia aveva messo assieme lo script dello spettacolare Will Hunting – Genio ribelle (1997) che valse a entrambi il premio Oscar. The Last Duel muove per svariati flashback, presentando gli eventi attraverso gli occhi dei protagonisti principali: Jean de Carrouges, Jacques Le Gris e Marguerite de Thibouville. Tre diverse angolazioni, tre (dis)simili percorsi narrativi arricchiti da notevoli personaggi secondari, rievocando il medesimo approccio narrativo di Akira Kurosawa nel suo capolavoro Rashomon (1950).
Qualche lungaggine di troppo tra passaggi e figure didascaliche ai limiti dello stucchevole non penalizzano il lavoro di Scott, che immerge lo spettatore all'interno di un violento quadro storico confluendo nell'epicità dello scontro finale. Chi non fosse così avvezzo a quanto accadde all'epoca stia comunque lontano dai libri per non rovinarsi la sorpresa, formulando un personale verdetto sugli eventi in virtù di una sceneggiatura che cerca di non protendere verso alcuna delle parti schierate. A prescindere, il duello tra de Carrouges e Le Gris resta un pezzo di grandissimo cinema, forse uno dei più realistici scontri armati medievali superando quelli rappresentati da John Boorman nel suo Excalibur. Flop nelle sale dove ha raccolto poco più di 30 milioni di dollari worldwide contro i 100 milioni di produzione, l'opera si sta riscattando tra Home Video e streaming.
Come si vede il Blu-ray 4K
Girato interamente digitale a risoluzione video nativa 4,5K (camere Arri Alexa LF e Mini LF), il film è stato poi finalizzato su un master 4K nativo di cui questa versione Blu-ray UHD offre la migliore rappresentazione tecnica, almeno per la parte video. Formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato. Colori desaturati, toni bluastri contribuendo a restituire gelide atmosfere ma anche transizioni giallastre per i castelli e le candele a illuminarne gli interni. Per inciso l'intero spettro cromatico e la dinamica delle luci sono favoriti dalla presenza dell'HDR-10 (esclusivo per la versione UHD), ricordando che però il girato cinematografico beneficiava di Dolby Vision: ciò avrebbe ulteriormente favorito l'originale cinematografia di Dariusz Wolski (curatore della luce di Prometheus e del futuro sequel de Il Gladiatore). Grado di dettaglio spettacolare indipendentemente dalle condizioni di luce, raffinato riscontro su costumi e scenografie e l'apporto non invasivo della computer grafica con cui sono stati ricostruiti elementi a suffragio dell'epoca storica. Un Blu-ray mezzo gradino sotto il podio assoluto che regalerà non poche emozioni, in particolare a chi lo visionerà attraverso schermi 10 bit.
Come si sente il Bu-ray 4K
Il comparto audio offre traccia Dolby Digital Plus 7.1 canali per l'italiano (1024 kbps), che almeno in parte sostiene la pregevole colonna sonora tra musiche e dialoghi dal centrale. Subwoofer irruente nel corso degli scontri armati e le galoppate dei cavalli, effetti e dinamica che avrebbero meritato ulteriore respiro. Risultato raggiunto unicamente dall'originale Dolby ATMOS inglese, tra aggressività e presenza scenica anche dai canali posteriori nell'invigorire urla ed echi del clangore del metallo tra spade e armature. Una ricchezza dinamica che fa da subito la differenza, non solo nei momenti più roboanti ed epici ma anche ponendo l'accento su elementi sonori non più secondari.
Sezione extra
Come extra oltre al trailer un documentario sulla realizzazione di circa 34' minuti, raccontando anche le difficoltà della messa in scena di una simile opera in epoca di pandemia. Sottotitoli in italiano.