Arcadian: il film con Nicolas Cage è su Prime Video
Scopriamo perché Arcadian ha sprecato un'ottima occasione
È arrivato su Prime Video e sta rapidamente scalando la classifica italiana dei film più visti.
Nicolas Cage interpreta e produce Arcadian, un nuovo horror monster movie con grandi potenzialità, purtroppo sprecate come spesso accade nei film di questo genere.
La trama di Arcadian
Paul (Cage) si aggira per una grande città americana mentre attorno a lui regnano distruzione, esplosioni e macerie. Siamo di fronte alla fine del mondo. Dopo aver percorso diversa strada, spesso correndo per sfuggire agli scontri, Paul si ritira in un luogo sicuro, dove ha lasciato quanto ha di più prezioso: i suoi due figli piccoli.
15 anni dopo, i ragazzi sono cresciuti e Paul ha cercato di insegnare loro tutto ciò che serve per sopravvivere. Joseph (Jaeden Martell, Bill in It) è molto intelligente e creativo, studioso e dedito alla conoscenza del mondo che lo circonda mentre il maggiore Thomas (Maxwell Jenkins, Sense8) ha raggiunto l’età in cui vuole essere indipendente e fa qualche scelta rischiosa.
I tre vivono in una grande e vecchia fattoria isolata. Entro il tramonto devono essere tutti e tre al sicuro, chiusi dentro con porte e finestre sbarrate. Perché qualcosa, da fuori, cerca di entrare…
Se la sceneggiatura ha troppe lacune, il film non potrà mai funzionare
Scritto da Mike Nilon (Braven - Il coraggioso), già produttore de Il talento di Mr. C, il divertente film in cui Nicolas Cage interpreta se stesso, Arcadian ha troppe lacune in sceneggiatura per poter funzionare.
La regia di Benjamin Brewer, già responsabile degli effetti visivi di Everything Everywhere All at Once, è piuttosto ingenua e l’inesperienza si vede.
Dare in mano questo copione a degli sceneggiatori esperti avrebbe fatto tutta la differenza del mondo.
I tre giovani attori che interpretano Joseph, Thomas e Charlotte (Sadie Soverall, Saltburn) sono molto bravi ed è giusto che venga lasciato loro molto spazio, ma una contestualizzazione dell’orrore in cui sono nati e cresciuti era necessaria. Ci sono monster movie che funzionano benissimo anche senza, come il semplicissimo Caccia al mostro, non certo un capolavoro ma un film senza pretese (e senza un gran budget) che quel famoso crescendo di tensione e quel bisogno di coerenza e gradualità nel peggioramento della situazione dei protagonisti.
Arcadian non è un film semplice come Caccia al mostro, ma a maggior ragione avrebbe dovuto occuparsi di più di incuriosire lo spettatore all’universo narrativo di riferimento. Grazie alle performance dei giovani interpreti e ad alcune scene molto riuscite, Arcadian si avvicina molto alla sufficienza, ma le carenze nella sceneggiatura pesano troppo perché ci arrivi.
Se il mostro non è così spaventoso
Mi rendo conto che ideare il design di un mostro spaventoso e originale, dopo tutto ciò che abbiamo visto, oggi, non sia affatto semplice. Da qui alla realizzazione di una creatura che ricorda un muppet incrociato per un brutto pupazzo per bambini, però, ce ne passa. Arcadian è un monster movie delle buone potenzialità, dicevo, e un paio di innovazioni interessanti. Ciononostante, alla fine lascia l’amaro in bocca.
Non è del tutto fallito, ma spreca la maggior parte della tensione che sembrava intenzionato a costruire. Mi spiego meglio: tutta la parte iniziale funziona molto bene perché non sappiamo cosa aspettarci.
Conosciamo un uomo, Paul, che si prende cura da solo dei suoi due figli, ormai adolescenti.
Paul è un padre severo, ma solo perché deve tenere al sicuro i ragazzi in un mondo in cui non c’è quasi più niente di sicuro. Sappiamo che Paul e i suoi figli, Thomas e Joseph, devono arrivare a casa prima che tramonti del tutto il sole per barricarsi all’interno, controllando ogni porta e finestra da cui si accede all’esterno. Durante la notte, qualcosa si aggira all’esterno cercando di entrare. E, se si vuole sopravvivere, bisogna impedire che accada.
Il figlio maggiore, Thomas, si reca frequentemente alla fattoria dei Rose, e lo fa una volta di troppo. Basta un singolo errore per cancellare tutti gli sforzi fatti da Paul per continuare a sopravvivere - perché vivere è un’altra cosa - in sicurezza. E questo funziona. Ma è il modo in cui la situazione precipita nella parte finale a rovinare tutto. E l’aspetto dei mostri non aiuta, anzi.
Vediamo davvero troppo
Se Arcadian avesse mantenuto un basso profilo, continuando a lasciarci il dubbio sulle sembianze complete dei mostri di turno, tutto avrebbe funzionato meglio.
Quello stile noir alla Il bacio della pantera, ripreso con successo da Lo squalo e Alien - tanto per citare due titoli - si sarebbe rivelato vincente. Ci vogliono almeno due film perché ci rendiamo conto di come siano davvero gli xenomorfi di Alien. E tre quarti di film perché sappiamo quanto sia grande lo squalo bianco di Spielberg. Significa nascondere allo spettatore l’aspetto del predatore di turno per stimolare la sua immaginazione e scatenare la paura. Purtroppo, in Arcadian la volontà di farci conoscere fisicamente il nemico, senza darci conferma della sua origine, non fa che banalizzare la tensione.
Le creature mostruose cacciano in branco e si organizzano per muoversi molto velocemente tutte insieme in un modo davvero originale, ma questo non basta per compensare gli eccessivi cali di tensione. L’intento di provare a imitare in qualche modo l’atmosfera di A Quiet Place è palese, ma il personaggio di Paul, che alla fine gioca un ruolo secondario, non è adatto a quella stessa atmosfera.
Interessante invece il contrasto causato dalla convivenza forzata e dall’isolamento dal resto del mondo che finisce per esacerbare i rapporti fra i due fratelli, molto apprezzabile il personaggio di Joseph, tanto audace da organizzare delle trappole ai danni del nemico. Ma, di nuovo, non basta.
In film come questi ci vuole una crescita costante, qui si passa troppo velocemente da una condizione di relativa normalità, con qualche danno ancora recuperabile, alla catastrofe.
Se ci fosse stata illustrata maggiormente l’origine delle creature, con qualche cenno alla loro intelligenza, allora la loro mossa finale avrebbe avuto senso. Non conoscendola, invece, tutto viene buttato un po’ via.
Peccato. Ci sono risultati peggiori, ma anche film infinitamente più efficaci con molto meno budget.